Insieme agli Afterhours, agitatori della Milano alternativa a cavallo fra '80 e '90. I COF durarono pochi anni e al contrario di Agnelli, il loro leader Giovanardi preferì cambiare sigla al contempo della conversione all'italiano, fondando i La Crus. Erano profondamente diversi da qualsiasi altra cosa venisse proposta nello stivale all'epoca, e questa raccolta di qualche anno fa documenta una sintesi del repertorio. Fortemente influenzati da Nick Cave e Gun Club (qualche spruzzatina di Doors in qua e in là è udibile), erano comunque molto competenti e autori di belle songs in bilico fra blues maledetto e new wave, con il vocalist in possesso di una di quelle voci dalla forte personalità. Fra i pezzi migliori, i suggestivi melodrammi caveiani di Not the same, Just another great drean, The stranger, Shellhellshell, i treni alla Lee Pierce di Long black train, Black song, senza considerare una struggente pianistica ripresa di Love will tear us apart. Senza considerare anche le parentesi fra jazz, folk e country che insaporiscono l'ambaradan.
Incompresi.
Incompresi.
(originalmente pubblicato il 17/10/09)
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