Ovvero come prendere gli spunti più acidi di Ummagumma, trasfigurarli, dilatarli all'infinito e metterci dentro un po' di sana cattiveria. Ciò mi appare all'ascolto dei SS, collettivo californiano guidato (non lo è più?) da un chitarrista, Jones, visionario e dedito alla misticanza di improvvisazioni galattiche, per l'appunto traendo grande ispirazione dalla fase più allucinat(ori)a dei Pink Floyd. Sembrano sculture di suoni, queste 6 jams su Almost Invisible; non si scorgono minime variazioni di tonalità, semmai l'intento è quello di creare stratificazioni minimalistiche in cui la sezione ritmica è egualmente libera di scorrazzare fra il letargico e il tribale, mentre le chitarre vulcaniche scorrazzano ossessive e sguaiate, in preda a distorsioni maniacali.
Tutto molto psych, ovviamente, e radical free. Ciò che conta in questo genere è lo stile con cui vengono costruite le cose, e ai SS di certo non mancava l'applicazione. Dico soltanto che secondo me i Magnog erano molto più creativi nel farlo, anche se gli obiettivi di arrivo erano molto diversi (si fa solo un discorso di psych-impro, eh!).
Tutto molto psych, ovviamente, e radical free. Ciò che conta in questo genere è lo stile con cui vengono costruite le cose, e ai SS di certo non mancava l'applicazione. Dico soltanto che secondo me i Magnog erano molto più creativi nel farlo, anche se gli obiettivi di arrivo erano molto diversi (si fa solo un discorso di psych-impro, eh!).
(originalmente pubblicato il 15/10/09)
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