
You kill me è una parodia dei Black Flag del periodo, senza però neanche una goccia della seriosità (in senso positivo) di Ginn e Rollins. La cariche dinamitarde di No fkuing, Paradise, Stop it vedono un power-trio scatenatissimo con il bassista in grande evidenza.
Kerr ha modo di ritagliarsi spazio decisivo in Sex Mad, che già affinava il tiro e allargava le braccia accogliendo stili all'apparenza lontanissimi fra di loro. Dad è ancora un anthem hardcore in pieno stile BF, ma è più che altro un rigurgito. La novità si trova nelle scale vertiginose di Obsessed e Long days, nei deragliamenti psicotici di Love thang e Dead Bob, nel funk metallico di Self pity.
Suoni arzigogolati e imprevedibili, per l'inizio di un percorso che non sarà facile da seguire...
(originalmente pubblicato il 12/01/2010)
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