Storici alla pari di Black Flag e Minutemen, seppur usciti un attimo dopo, questi inossidabili canadesi hanno detto la loro in termini di post-punk creativo ed originale in cui la ragguardevole tecnica strumentale si mescolava perfettamente con lo spirito sarcastico ed iconoclasta dell'hardcore. I fratelli Wright, una sezione ritmica di sangue davvero comune, ne sono i titolari da 30 anni, nel corso dei quali si sono alternati soltanto due chitarristi. Sex Mad e You kill me videro l'ingresso determinante di Kerr, a seguito del debutto come duo di Mama, qualche anno prima. Ed è subito terremoto tecnico: jazz, funk e progressive fusi e ricoperti di una carta vetrata grossa grossa.
You kill me è una parodia dei Black Flag del periodo, senza però neanche una goccia della seriosità (in senso positivo) di Ginn e Rollins. La cariche dinamitarde di No fkuing, Paradise, Stop it vedono un power-trio scatenatissimo con il bassista in grande evidenza.
Kerr ha modo di ritagliarsi spazio decisivo in Sex Mad, che già affinava il tiro e allargava le braccia accogliendo stili all'apparenza lontanissimi fra di loro. Dad è ancora un anthem hardcore in pieno stile BF, ma è più che altro un rigurgito. La novità si trova nelle scale vertiginose di Obsessed e Long days, nei deragliamenti psicotici di Love thang e Dead Bob, nel funk metallico di Self pity.
Suoni arzigogolati e imprevedibili, per l'inizio di un percorso che non sarà facile da seguire...
You kill me è una parodia dei Black Flag del periodo, senza però neanche una goccia della seriosità (in senso positivo) di Ginn e Rollins. La cariche dinamitarde di No fkuing, Paradise, Stop it vedono un power-trio scatenatissimo con il bassista in grande evidenza.
Kerr ha modo di ritagliarsi spazio decisivo in Sex Mad, che già affinava il tiro e allargava le braccia accogliendo stili all'apparenza lontanissimi fra di loro. Dad è ancora un anthem hardcore in pieno stile BF, ma è più che altro un rigurgito. La novità si trova nelle scale vertiginose di Obsessed e Long days, nei deragliamenti psicotici di Love thang e Dead Bob, nel funk metallico di Self pity.
Suoni arzigogolati e imprevedibili, per l'inizio di un percorso che non sarà facile da seguire...
(originalmente pubblicato il 12/01/2010)
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