
E che dire, coloro che come me amano le atmosfere autunnali di Jeff Martin & co., non faticheranno ad apprezzare. Tuttavia, le affinità artistiche le possiamo rintracciare di più in certe arie codeiniane epoca Frigid Stars, o nelle cose più meditate dei secondi Dinosaur Jr.. Ovviamente non siamo ai livelli dei maestri e questo è chiaro, giacchè gli scandinavi sono danneggiati da una voce decisamente scarsa, fin troppo flebile e stonata (nell'accezione negativa, chè invece Martin e Mascis hanno saputo ricavare una piccola arte dalle stonature più apparentemente sleazy). A livello qualitativo la musica è dominata dalle chitarre che s'ingrossano spesso e volentieri, i pezzi sono mediamente lenti e discreti, ma come detto sopra saranno appannaggio di coloro che amano lo slow-core e nessun'altro. Se il grado compositivo fosse stato più alto saremmo stati addirittura a fianco ai contemporanei astri nascenti Death Cab For Cutie, ma qui ci si accontenta di una 2°-3° fila, tipo gli scozzesi Bay di Happy being different dal suono un po' più pieno.
Qualche picco lo si riscontra nell'afasia letargica di I Believe o negli splendidi accordi di serena malinconia in Backwards through. Altrove regna sovrano il retaggio codeiniano, siamo quasi da plagio in My way out....
Carini e derivativi.
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