Davvero rilassante l'ascolto di un Banhart in una serata nebbiosa ed umida di novembre, specialmente se il mio disco preferito della sua acclamata carrierina. Dopo un numero di pubblicazioni perlopiù acustiche, il barbuto si è deciso a dar sfogo ad arrangiamenti squisiti su questo Smokey, infilando una collana delle sue sornione ballads.
Aumentano le songs in spagnolo, un buon terzo della scaletta. Aumenta l'influenza etnica sudamericana, filtrata attraverso il folk americano. L'ibrido è freschissimo e si potrà quasi ammettere che certo Banhart non inventa proprio nulla e scopiazza da tante parti, ma ha il carisma e lo stile dei grandi, oltre alla voce inconfondibilmente coinvolgente.
Su ben 16 pezzi le perle rilucenti non mancano di certo: la splendida riverberata Bad girl è un guaito disarmante di elettrica. La staticità sinfonica di Seaside, lo stomp energico di Tonada yomaninista, la seriosità pianistica di Rose, il funk beckiano di Lover. Sapori purissimi vintage permeano la summer of love di Carmencita, il country da camera di Freely, fino a terminare con due piccoli capolavori come Remember e My dearest friend. Quando si mette a fare sul serio, inoltre, è in grado persino di sguainare la minisuite passionale di Seahorse, divisa in tre parti: la prima folksinger bucolico, la seconda concitata quasi prog, la terza torrenziale jam di hard-rock classicamente westocoast, probabilmente il momento più bello del disco.
Aumentano le songs in spagnolo, un buon terzo della scaletta. Aumenta l'influenza etnica sudamericana, filtrata attraverso il folk americano. L'ibrido è freschissimo e si potrà quasi ammettere che certo Banhart non inventa proprio nulla e scopiazza da tante parti, ma ha il carisma e lo stile dei grandi, oltre alla voce inconfondibilmente coinvolgente.
Su ben 16 pezzi le perle rilucenti non mancano di certo: la splendida riverberata Bad girl è un guaito disarmante di elettrica. La staticità sinfonica di Seaside, lo stomp energico di Tonada yomaninista, la seriosità pianistica di Rose, il funk beckiano di Lover. Sapori purissimi vintage permeano la summer of love di Carmencita, il country da camera di Freely, fino a terminare con due piccoli capolavori come Remember e My dearest friend. Quando si mette a fare sul serio, inoltre, è in grado persino di sguainare la minisuite passionale di Seahorse, divisa in tre parti: la prima folksinger bucolico, la seconda concitata quasi prog, la terza torrenziale jam di hard-rock classicamente westocoast, probabilmente il momento più bello del disco.
(originalmente pubblicato il 26/11/09)
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