mercoledì 23 giugno 2010

Giardini Di Mirò - Live in Officina 49, Cesena 11/12/2009









Sull'onda dell'ultimo splendido disco-colonna sonora Il fuoco, per me il loro miglior lavoro in assoluto, sono accorso a vederli ieri sera al circolo Arci di Cesena Officina 49.
Paradossalmente, con quello che potrebbe esser visto come un lavoro parallelo o comunque parzialmente estraneo al loro percorso decennale, il sestetto reggiano è pervenuto ad una sorta di concept-soundtrack strumentale in cui convivono diverse atmosfere legate in maniera subliminale. Virando così in una direzione più affine al post-rock orchestrale à la GYBE, Reverberi & co. hanno realizzato un opera monumentale e stratificata che mette i brividi addosso ed elimina la concorrenza (penso ai sopravvalutatissimi Mono, ad esempio).









Come da programma, l'integrale colonna sonora è stata proposta nella prima parte del live mentre in una parete laterale della sala veniva proiettata l'antica e muta pellicola. Che sinceramente non ho guardato, intento ad osservare i GDM a srotolare il tutto con fare compassato e concentrato. Scorrono così la struggente sinfonia della Favilla, l'incessante Vampa (a metà fra Neu! e Tortoise) e la funerea La cenere (dei Black Heart Procession sotto morfina), con tutti i relativi intermezzi di elettronica, concretismi e rumorismi assortiti con funzione di collante.










Dopo un intervallo per il cambio palco, tornano in veste classica ad eseguire un set composto di qualche pezzo inedito, qualche estratto da Dividing opinions e qualche ricordino del passato remoto. Reverberi prende possesso del palco e ne diventa protagonista, nonostante i pezzi siano quasi tutti cantati dall'inamovibile Nuccini. Nel complesso il live è durato quasi un paio d'ore in cui i reggiani in sostanza non hanno lesinato nè raffinatezza estetica nè energiche esplosioni, oltre che a dimostrare un oggettiva cura dei suoni e bravura tecnica (sono stato impressionato soprattutto dal batterista).
I VIDEO: purtroppo la qualità è pessima per due motivi, cioè che il palco era praticamente buio e il volume è saturo in quanto ero ai piedi dello stesso. Ne riporto comunque tre a titolo documentale (per chi riesca a sopportarli).
(originalmente pubblicato il 12/12/2009)



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