mercoledì 16 giugno 2010

Circle X - Celestial (1994)

Proprio di questi tempi si aggiunge un altro pezzo alla galleria d'arte del Circolo, il Live in Dijon che documenta una performance del 1979 quando i nostri soggiornavano oltralpe alla ricerca di consensi. Non vedo l'ora di sentirlo, e nel frattempo ripesco il ritorno in grande stile che fecero sulla lunga distanza per la Matador nel 1994, giusto un anno prima che il chitarrista Wietsiepe morisse di malattia mettendo l'epitaffio sulla storia.
Il paradosso di Celestial è che, forse per il nuovo batterista o per l'aggiunta del basso suonato da Letendre, una buona metà di esso suona molto new-wave, al contrario della pietra d'avanguardia di Prehistory. Ma è un post-wave distorto ed angosciato che a sentirlo senza il preconcetto farebbe pensare, questi sono geniali! Il multistrato arabico di Kyoko, i rigonfiamenti liquidi di Pulley, l'incredibile mixone di Can, hardcore e noise di Crow's ghost, il funereo labirinto di Tell my horse, ogni singola performance del lotto acquisisce un valore aggiunto fine a sè stesso. Non importava se dal punto di vista produttivo ci fosse una piccola normalizzazione, lo stile era sempre il loro: anarchici, dadaisti, destrutturanti e deliranti, i Circle X venivano da un decennio in cui si erano dedicati più che altro a progetti multimediali, logico che avessero cartucce sonore da sparare in qualità ed abbondanza. Pinotti ancora shouter atipico, Wietsiepe cuore creativo pulsante fucina di riff abrasivi e diagonali, Letendre jolly prezioso ad un po' di tutto, il drummer Koeb potente anche se tecnicamente il più tradizionale di tutti.
Nella restante metà del disco, gli esperimenti più ostici. Gothic fragment è una improvvisazione jazz spettrale a base di archi strozzati, organetti e cori gregoriani. Some things don't grow back è stomp fragoroso ed urticante che riporta ai tempi del primo albo, con rasoiate galattiche di Wietsiepe e recitato inquietante di Pinotti. Little celestial poet è un collage di 12 minuti fra industrial da camera e musica concreta, ottundente ed implosiva. They come prancing chiude con un minutino di assolo violinistico sopra un tappeto di grilli estivi.
Imprendibili fino alla fine, e chissà cos'avrebbero potuto inventare se Wietsiepe non fosse scomparso.....

(originalmente pubblicato il 21/10/09)

3 commenti:

  1. Dear friend,
    What is password for this .rar-file?
    "fuckdmca" doesn't work.
    Thanks in advance!
    BNDR

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  2. Hi man,
    there's a new link now

    Enjoy it
    Bye

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