giovedì 17 giugno 2010

Glenn Branca - The ascension (1981)

Il disco più famoso, credo, di questo atipico performer / direttore / sperimentatore. Anzi, a dire la verità, il più delle volte l'ho visto citato perchè qui mosse i suoi primi passi Ranaldo che stava formando i Sonic Youth, che è uno dei 4 chitarristi impiegati.
The ascension è un wall of sound angoscioso e tenebroso; laddove l'impeto ritmico è più importante (Lesson no.2) siamo di fronte ad un noise atonale ed inusitato. Le girandole spericolate di The Spectacular Commodity e Light Field sono allucinazioni fisico-sensoriali, ma la produzione avrebbe potuto senz'altro dare più risalto alla batteria che invece resta un battito sordo mixato decisamente sotto. Dettaglio che deriva poi dall'enfasi posta su queste chitarre dai toni alti parecchio accentuati, accordate molto aperte e in perfetta armonia fra di loro. Anche quando (Structure) raggiungono l'apice dell'atonalità.
E' però la title-track ad assumere le luci della ribalta, col suo crescendo possente e sinfonico, horror e levitante. Se non ci fossero state variazioni, si sarebbe potuto parlare di minimalismo. Ma oltre agli scarti da partitario, sono anche i volumi e gli effetti asciutti delle chitarre a generare un reale senso di pericolo all'ascolto.
Inaccessibile.

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