
Provenienti dalla gloriosa San Francisco di fine anni '70 (ehm, però lasciamo stare i Tuxedomoon di cui ho parlato male giusto due giorni fa), i MX-80 sound hanno creato una sorta di avant-noise-art-core-pop astruso e fuori da ogni canone con questo Out of the tunnel, all'unanimità riconosciuto come apice della carriera. Volutamente violento ma con melodie epidermiche addosso, sincopato e follemente lanciato, tecnico e pazzoide, il disco è un autentico capolavoro.
Nonostante il lavoro d'insieme sia importantissimo, il protagonista primario è il chitarrista Anderson, un terrorista scatenato che scaglia accordi come granate e assoli come coltelli affilatissimi. Il mixaggio però rende giustizia anche alla poderosissima sezione ritmica di Sophiea e Malhoney, un martello pneumatico micidiale. Completava la line-up Stim, cantante beffardo ed aspro sassofonista addetto a seminare ulteriore panico nella guerriglia.
Ovvero, come se Captain Beefheart si fosse contaminato col punk più intransigente. Tutti e 9 i pezzi sono letteralmente choccanti e spiazzanti, con la mia preferenza personale per Follow that car e Fender Bender. Ma non c'è un momento in cui la tensione cali, con gli scarti ritmici implacabili, le staffilate acide e letali di Anderson ed un senso di oppressione costante, sempre con un occhiolino alle melodie più angolari possibili.
(originalmente pubblicato il 07/11/09)
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