
E dire che basta chiudere gli occhi e non pensare che sia lui, che alla fine MQ non è neanche un brutto disco, anzi. Se fosse stato lanciato da una major avrebbe anche fatto sfracelli di vendite, ne sono sicuro, in virtù di un power-indie-pop ben assestato ed epidermico che fa battere il piedino ed ondeggiare la testolina in Changes, If you want it, Rollin', Falling, ad un passo dal college-rock yankee. Senza parlare dell'hit folk Like a record, che mi è capitato anche di sentire a Radio Capital una volta.
Esaurita la camuffazione, Sheppard torna ad essere sè stesso nella sorniona ballad Tonite, nella torbida Closer e nello strumentale joydivisioniano di Fench. E a porre come sigla di chiusura lo splendido surf malato di Theme for the may queen no. 2.
Sul suo sito mr. Sophia parla dei MQ liquidando la pratica con poche righe scarne e svogliate, e giurando che non ci sarà una seconda puntata. Ma io conservo ancora questo cd ad edizione limitata...
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