Non è per il gusto di andare controcorrente: sinceramente amo questo disco, lo trovo diverso da tutti i precedenti, variegato e compatto. Già la title-track che apre è un capolavoro, un po' l'aggiornamento divertito di Paranoid. Iommi azzecca uno dei suoi epidermici riff, la progressione coinvolgente, e soprattutto il break elettro-acustico che è letteralmente da brividi.
Never say die è un po' un incrocio fra Sabotage e Sabbath bloody Sabbat. Ci sono le aperture progressive del primo e le arie maestose del secondo, ma la sorpresa è che al posto dei classici toni cupi sembra esserci aria di divertimento...Pezzi complessi come Johnny Blade e Junior Eyes convincono per l'alternanza di chorus melodicamente maggiori e sviluppi strumentali enfatici.
Persino pezzi apertamente orecchiabili come Hard road e Shock Wave riescono a non banalizzarsi. Poi è il momento delle gemme barocche: con l'aiuto del tastierista Airey, Air Dance è puro prog genesisiano-canterburiano con i taglienti fendenti iommiani e con inserto jazzato, una piece da brividi. Over to you ne segue le tracce, seppur più canonica ma con il break paradisiaco e le magiche cascate di piano.
E nel finale, lo spiazzamento: Breakout è un lento strumentale a base di fiati, doom'n'soul!
Swinging the chain è curiosamente cantato da Ward, scalcinato e perverso blues-metal con tanto di armonica e perdizione inclusa.
Seguirà la svolta tamarra con RJDio e Gillan, secondo me invecchiata molto male. Al punto che reputo Never Say Die il mio ultimo disco del monumento BS. E curiosamente segnava proprio la morte artistica di Osbourne, che di lì in poi si sarebbe preoccupato soltanto di fare cassa.
Never say die è un po' un incrocio fra Sabotage e Sabbath bloody Sabbat. Ci sono le aperture progressive del primo e le arie maestose del secondo, ma la sorpresa è che al posto dei classici toni cupi sembra esserci aria di divertimento...Pezzi complessi come Johnny Blade e Junior Eyes convincono per l'alternanza di chorus melodicamente maggiori e sviluppi strumentali enfatici.
Persino pezzi apertamente orecchiabili come Hard road e Shock Wave riescono a non banalizzarsi. Poi è il momento delle gemme barocche: con l'aiuto del tastierista Airey, Air Dance è puro prog genesisiano-canterburiano con i taglienti fendenti iommiani e con inserto jazzato, una piece da brividi. Over to you ne segue le tracce, seppur più canonica ma con il break paradisiaco e le magiche cascate di piano.
E nel finale, lo spiazzamento: Breakout è un lento strumentale a base di fiati, doom'n'soul!
Swinging the chain è curiosamente cantato da Ward, scalcinato e perverso blues-metal con tanto di armonica e perdizione inclusa.
Seguirà la svolta tamarra con RJDio e Gillan, secondo me invecchiata molto male. Al punto che reputo Never Say Die il mio ultimo disco del monumento BS. E curiosamente segnava proprio la morte artistica di Osbourne, che di lì in poi si sarebbe preoccupato soltanto di fare cassa.
Ero d'accordo fino alle ultime tre righe.
RispondiEliminaPoi la "svolta tamarra".
Secondo me più che di svolta tamarra si è trattato di un riposizionamento.
E non di poco conto, visto l'impatto di Dio (anche compositivamente parlando).
Semplicemente i Black Sabbath di Heaven and hell (che a mio avviso resta un masterpiece) non sono i Black Sabbath di Never say die.
Il capitolo Gillan poi meriterebbe un post apposta.....Born Again è un ottimo album totalmente malprodotto.
Certo che è stato un riposizionamento. Il peso di RJDio era senz'altro consistente, e non sono certo qui a sminuirlo. Anzi, ti dico che in passato ho amato molto anch'io i dischi che ha fatto con i BS, ma col tempo secondo me quelli con Ozzy hanno acquistato più valore. E il disco con Gillan l'ho praticamente dimenticato...
RispondiEliminail BS hanno cambiato totalmente assetto nel corso degli anni e tutto questo mi sembra una conseguenza inevitabile.
RispondiEliminaCiao Segnalatore, finalmente esprimi una tua opinione invece dei tuoi soliti report :-))
RispondiEliminaCredo che alla fine sia questione di gusti personali: c'è a chi piace più una fase, chi l'altra, chi l'altra ancora. Però se guardi gli sviluppi della musica negli anni '90 (stoner in primis) l'influenza esercitata dai dischi con Osbourne è molto più evidente...