Sarò lapidario perchè è il raro caso in cui mi trovo d'accordo al 1000% con una recensione giornalistica, nella fattispecie quella su un Blow Up di 2-3 mesi fa in cui si parla di questo disco del duo californiano che fra l'altro sarà di scena fra una diecina di giorni a Marina di Ravenna all'Hanabi (e quasi quasi me li vado a vedere)...
Dunque, poniamo il caso che vengano ritrovati per miracolo dei demos inediti dei Joy Division realizzati nell'estate del 1979, cioè a mezza via fra i due leggendari pilastri, in alcuni dei quali i 4 abbiano voluto sperimentare l'innesto di una voce femminile ai contro-cori. Tali demos ovviamente sono pezzi scartati da una produzione ultra-prolifica che si pone in un limbo: la batteria è meno frenetica di quella di Morris, il basso è meno incisivo di quello di Hooky ma la chitarra è proprio quella minimale e punteggiata di Sumner e il Curtis della situazione è tale Grave (sicuramente è un soprannome), che in realtà suona tutti gli strumenti coadiuvato dalla compagna Key.
E sorpresa delle sorprese, i 16 pezzi sono quasi tutti bellissimi (devo citare Resting place for two, Echo e Hope for the worst) fedelmente attingenti alla matrice ben nota (ironicamente un Ep precedente si chiamava Unknown blessures), seppur si odano anche reminescenze dei Cure della trilogia, più sul versante Pornography, senza psicodrammi di sorta.Pertanto, trattandosi di replicanti vintagisti, i BG sono riservati agli stretti amanti delle due istituzioni sopra citate. Pur non essendo esaltanti e personalizzati come gli Have A Nice Life, con questo disco dimostrano che si può fare del revivalismo eccellente.
E come chiudeva la review di Bu, devo ammettere che sono "bravi e competenti".
Dunque, poniamo il caso che vengano ritrovati per miracolo dei demos inediti dei Joy Division realizzati nell'estate del 1979, cioè a mezza via fra i due leggendari pilastri, in alcuni dei quali i 4 abbiano voluto sperimentare l'innesto di una voce femminile ai contro-cori. Tali demos ovviamente sono pezzi scartati da una produzione ultra-prolifica che si pone in un limbo: la batteria è meno frenetica di quella di Morris, il basso è meno incisivo di quello di Hooky ma la chitarra è proprio quella minimale e punteggiata di Sumner e il Curtis della situazione è tale Grave (sicuramente è un soprannome), che in realtà suona tutti gli strumenti coadiuvato dalla compagna Key.
E sorpresa delle sorprese, i 16 pezzi sono quasi tutti bellissimi (devo citare Resting place for two, Echo e Hope for the worst) fedelmente attingenti alla matrice ben nota (ironicamente un Ep precedente si chiamava Unknown blessures), seppur si odano anche reminescenze dei Cure della trilogia, più sul versante Pornography, senza psicodrammi di sorta.Pertanto, trattandosi di replicanti vintagisti, i BG sono riservati agli stretti amanti delle due istituzioni sopra citate. Pur non essendo esaltanti e personalizzati come gli Have A Nice Life, con questo disco dimostrano che si può fare del revivalismo eccellente.
E come chiudeva la review di Bu, devo ammettere che sono "bravi e competenti".
Le due istituzioni sopra citate sono state il mio pane quotidiano, perciò sono proprio curioso. :-)
RispondiEliminaDai, fammi sapere cosa ne pensi...magari poi ci facciamo una birra a Marina guardandoli :-)
RispondiElimina"Troppo" Replicanti: non mi hanno convinto, non sento il phatos. Comunque mi sto guardando il calendario Hana-BI, ci sono altri appuntamenti che mi interessano. Ti faccio un fischio.
RispondiEliminaAnno scorso ho visto The Black Angels (però erano piuttosto smaronati)e Sleepy Sun (molto summer of love) alla fine hanno invitato tutta la gente ad un bagno collettivo.
Io l'ho già visto, ma sinceramente del tutto conosco soltanto i BG e i Windsor for the derby, gli altri non so proprio chi siano.
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