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Ciò che non riuscì a sviluppare con gli Alaska! trova qui la bussola: la potente ed ispirata Unveiling, le cantilene post-folk in salsa indie di Halcyon, Spell, Cloudlines, sono partiture cristalline mai scontate, che rappresentano l'aspetto più solare di SH. Capolavoro in questo senso è l'ipnosi soffice e minimale di Oceanic, che è un po' la sua Cortez the killer.
Ma le cose più intense escono dalla penna nel momento in cui lo spleen si fa largo come nella velenosa The oracle, nella drammatica Lesser Banshee e nell'epica Abyss, autentici bordoni di lirismo altissimo. Capolavoro di questo versante Seventh Sign, che inizia con una sequenza dolente fino ad esplodere in un climax di marasma elettrico da pelle d'oca.
Per me disco del 2008 "versante tradizionale".
(originalmente pubblicato il 03/08/09)
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