martedì 8 giugno 2010

Imaad Wasif & T.P.B. - Strange Hexes (2008)

E' vero che siamo nel 2009, novità eccitanti e sperimentative escono e si fanno ascoltare con attenzione. Ma quando mi trovo di fronte ad un cantautore di razza come Wasif, non c'è nulla che tenga e voglio dire che ha raggiunto la maturità completa sottovoce, per sperare che di dischi così ne continui a fare in futuro. Una gavetta lunga e notevole, il debutto acustico e adesso il primo solismo elettrico con l'aiuto di una sezione ritmica, per una raccolta di songs avvincenti e multi-umore. La voce profonda ed espressiva, le chitarre fitte ed evocative, tutto trasuda un humus indubbiamente neilyounghiano, calato però nella complessa dimensione personale di Wasif. Tant'è che l'inizio di Wanderlusting pare far vedere una luce spensierata e positiva, salvo trasformarsi violentemente in un abisso sabbathiano di chitarre fumanti.
Ciò che non riuscì a sviluppare con gli Alaska! trova qui la bussola: la potente ed ispirata Unveiling, le cantilene post-folk in salsa indie di Halcyon, Spell, Cloudlines, sono partiture cristalline mai scontate, che rappresentano l'aspetto più solare di SH. Capolavoro in questo senso è l'ipnosi soffice e minimale di Oceanic, che è un po' la sua Cortez the killer.
Ma le cose più intense escono dalla penna nel momento in cui lo spleen si fa largo come nella velenosa The oracle, nella drammatica Lesser Banshee e nell'epica Abyss, autentici bordoni di lirismo altissimo. Capolavoro di questo versante Seventh Sign, che inizia con una sequenza dolente fino ad esplodere in un climax di marasma elettrico da pelle d'oca.
Per me disco del 2008 "versante tradizionale".

(originalmente pubblicato il 03/08/09)

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