Freschi e dissetanti come una limonata ghiacciata d'estate.
Nonostante una velatissima dose di spleen esistenziale, così si presentava il quartetto californiano dei MR. Un po' Juliana Hatfield, un po' shoegazers, un po' Mazzy Star, sommavano un power-pop convincente in questa raccolta di 14 pezzi in cui non trovo evidenti punti deboli.
Fin dall'entrata fragorosa di Sleep forever, si capisce che i ragazzi avevano un songwriting che faceva la differenza. Merito del chitarrista Cotè e della vocalist Lorson, in possesso di una squillante voce adolescenziale dal fascino irresistibile.
E' facile perdere il conto delle canzoni che si fanno amare dal primo ascolto, ma un breve sunto si può far partire dalla velvettiana Car Song, dall'atmosferica title-track, fino alle quasi punk Drop a bomb e Ultra-Anxiety, alla malsana Happy new year, fino ai riflussi psycho-rumoristici di Mad Dog.
Rientrano nella schiera di bands che avrebbero meritato tanto successo.
Nonostante una velatissima dose di spleen esistenziale, così si presentava il quartetto californiano dei MR. Un po' Juliana Hatfield, un po' shoegazers, un po' Mazzy Star, sommavano un power-pop convincente in questa raccolta di 14 pezzi in cui non trovo evidenti punti deboli.
Fin dall'entrata fragorosa di Sleep forever, si capisce che i ragazzi avevano un songwriting che faceva la differenza. Merito del chitarrista Cotè e della vocalist Lorson, in possesso di una squillante voce adolescenziale dal fascino irresistibile.
E' facile perdere il conto delle canzoni che si fanno amare dal primo ascolto, ma un breve sunto si può far partire dalla velvettiana Car Song, dall'atmosferica title-track, fino alle quasi punk Drop a bomb e Ultra-Anxiety, alla malsana Happy new year, fino ai riflussi psycho-rumoristici di Mad Dog.
Rientrano nella schiera di bands che avrebbero meritato tanto successo.
(originalmente pubblicato il 17/06/09)
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