Ho sempre avuto una fastidiosa allergia per l'homesick-prog degli anni '90. L'ho trovato vuoto, privo di idee, eccessivamente calligrafico e testardamente attaccato ad un passato ingombrante. Però ho provato l'ascolto di Erewhon di questo complesso irpino dal nome memorabile che esiste da 20 anni, di cui ricordavo una review su un Rockerilla e la copertina quantomeno atipica per il genere. E l'ho trovato gradevole, nonostante abbia un grave punto debole nelle parti vocali (troppo enfatiche e insapori) e in una produzione un po' anestetizzante. Occorre segnalare che i due leader storici, Villanova e Lazzaruolo, sono da anni compositori di musiche di sottofondo per programmi e film Rai, ruoli che di solito non vengono propriamente assegnati a caso. E nel dualismo fra queste sonorità e classicissimi sviluppi prog (un plauso alle parti di chitarra solista di ottimo gusto e tecnica), si scopre un gruppo davvero bravo nel fare il suo mestiere. Che è pur sempre anacronistico, ma onesto ed accurato.
(originalmente pubblicato il 18/08/09)
giovedì 10 giugno 2010
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