Nel tentativo di ripetere il miracolo di Mezcal Head, e magari di trovare un po' più di pubblico, gli Swervedriver se ne uscirono con un disco alquanto pop, seppur contrassegnato dalla solita ondata chitarristica. Ne risentì uno dei loro punti forti, ovvero la vena psichedelica, ma la loro stoffa li impedì di retrocedere negli ingloriosi ranghi del brit-pop. Il marchio di Franklin & co. era sempre quello, della pop-song indolente srotolata con carisma (Bring me the head, The other Jesus, Ejector seat reservation, How does it feel, The birds) e maestria. Si faceva largo timidamente un tocco barocco come nell'opening strumentale Single finger salute, una specie di soundtrack western-sinfonica, nella potente ballad multiforme Son of Jaguar "E", e soprattutto nel miglior pezzo di tutto il disco, Last day on earth, vertice compositivo forse della loro carriera, uno struggente afflato orchestrale dalle melodie indimenticabili. Per la serie, i pezzi che sarebbero dovuti andare tempo zero al numero uno delle classifiche di vendita.
A fronte di un paio di episodi debolucci ed inconsistenti, (I am superman, Bubbling up), resta senz'altro un disco gradevolissimo, col solito grande Hartdridge artefice delle pirotecnie e le armonie solari di Franklin. Indimenticati, e non solo perchè sono tornati.
(originalmente pubblicato il 22/08/09)
A fronte di un paio di episodi debolucci ed inconsistenti, (I am superman, Bubbling up), resta senz'altro un disco gradevolissimo, col solito grande Hartdridge artefice delle pirotecnie e le armonie solari di Franklin. Indimenticati, e non solo perchè sono tornati.
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