Un EP stranissimo per gli Wire, uscito in un periodo in cui erano belli e scomparsi. In realtà Crazy about love fu registrato per John Peel nel 1979, quindi siamo in epoca 154, alto tasso di sperimentazione, tensioni interne e fertilità creativa. La title-track è un mattone di 15-minuti-15 che si regge su profonde e cavernose linee di basso, attorno al quale si sviluppa un aria malsana e putrida, con percussioni sparse, vocals distratte e schizoidi, fiati deliranti; una jam che punta all'allucinazione più totale e sconclusionata, certo discutibile ma che a mio avviso sviluppa stati ipnotici interessantissimi. Per certi versi, l'equivalente all'ennesima potenza di ciò che fu Laughing per i Pere Ubu, con meno ironia.
Gli altri due pezzi sono presumibilmente outtakes di 154; Second Lenght spinge il piede sull'acceleratore, un rovinoso electro-punk che di fatto anticipa le tendenze della reunion verso la fine del decennio successivo. Catapult 30 chiude il trittico sconvolgendo ancora di più, con un grumo viscoso di caos totale, fra feedback e nastri al contrario, un autentica colonna sonora da girone dell'inferno.
Gli altri due pezzi sono presumibilmente outtakes di 154; Second Lenght spinge il piede sull'acceleratore, un rovinoso electro-punk che di fatto anticipa le tendenze della reunion verso la fine del decennio successivo. Catapult 30 chiude il trittico sconvolgendo ancora di più, con un grumo viscoso di caos totale, fra feedback e nastri al contrario, un autentica colonna sonora da girone dell'inferno.
(originalmente pubblicato il 08/07/09)
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