venerdì 30 aprile 2010

Barzin - Barzin (2003)

Adoro la musica di questo ragazzo canadese del quale si hanno pochissime info e dal quale mi aspetto un grande seguito al sublime My life in Rooms. Intanto mi rigusto il suo debutto eponimo che uscì per una piccola label locale nel 2003, che vedeva un autore spuntare dal nulla con 8 pezzi sulla scia del migliore slow-post-folk cantautoriale. Sono songs lente, autunnali, cantate e suonate in punta di dita e gola, di una classe e raffinatezza infinita.
L'inizio è da urlo: Pale blue eyes, un solluchero in moviola, si muove fra pochi accordi, con una slide che panoramizza. Over my blue è minimale il giusto per creare un atmosfera notturna e fascinosa, con chitarra e vibes all'unisono. Past all concerns si dipana calma per oltre 12 minuti, quasi una ripresa degli ultimi rilassati Red House Painters. Un beat strascicato e un organetto sono la base di un'altro capolavoro di flemma come Building a house. E ancora la drammatica Cruel Sea, la fragilissima Morning Doubts, la docile Autumn Moon, fino a chiudere con gli 11 minuti onirici di Sleep, serenata strumentale con coda pianistica.
Un disco da camino acceso, logicamente in pieno inverno, magari con la neve fuori.

(originalmente pubblicato il 01/09/08)

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