Il bello di WL sta nell'alternanza di stili; il gusto barocco e classicheggiante di Bathroom Floor, la ballata nervosa e sghemba alla JC di Sweet smog children e Be Hit, la pioggia percussiva di The emperor, la stasi pianistica di Limited Capacity, la psichedelia povera di The Candle (degna sei Supreme Dicks più melodici), il pop obliquo di Goldfish Bowl.
Le perle del disco, insieme alla title-track, si trovano quando il songwriting eccelle in concomitanza con scelte produttive ed enfasi esecutiva. It's rough, con ruvide elettriche minimali e violoncello di contrasto, è un pezzo che non ha cambiamenti di registro eppure si esalta nel proprio fuoco interiore. Sleepy Joe invece è una cavalcata epica e disperata scandita da feedback e piano, dall'urgenza espressiva impressionante. I 7 minuti di Prince Alone in the studio stabiliscono un nuovo picco nel cantautorato gotico di Callahan, un vortice orchestrale fatto di mellotron, lancinanti sciabolate di chitarre, cori accorati (Cynthia Dall) e quant'altro.
Il disco della maturità espressiva.
(originalmente pubblicato il 19/07/08)
Volevo fare le recensioni di Wild love e Sewn to the sky, ma sono arrivato tardi ...
RispondiEliminaWild love uno dei migliori dei Novanta.
Non farti scrupoli, io scriverò di più di uno di quelli già da te rassegnati.
RispondiEliminaMa solo per la scusa di ascoltarli con attenzione.