venerdì 30 aprile 2010

Dark Millenium - Diana Red Peace (1993)

Questo è un retaggio di stagioni adolescenziali, più o meno nel 1993 quando Claudio Sorge aveva il suo spazio settimanale su Planet Rock e trasmetteva quasi sempre grind-core e death-metal. Ma mentre di quella furia cieca e iper-brutale non ho quasi nessun ricordo, di tanto in tanto tirava fuori anche cose un po' più contaminate che mi affascinavano non poco come questi tedeschi Dark Millenium, un quintetto del quale in rete non si trova praticamente nessuna info, tant'è che credo siano ormai dimenticati da chiunque anche nell'ambito metal.
Restai soprattutto fulminato dalla incantevole Pandemonium, di cui il caro direttore si prese il lusso trasmettere in tutti i suoi 9 minuti. Il sound dei DM era una fusione ambiziosa che tangeva molto lontanamente il death metal, in quanto alternava con piacere muri di chitarre inox a finiture prog-neo-classiche di grande gusto. Il cantante purtroppo era il punto debole, questo bisogna dirlo, mentre i due axe-men si facevano notare per duelli incrociati ricchi di fantasia e perizia. Dead in love si segnala subito come esperimento perfettamente riuscito, con arpeggi acustici, esplosioni granitiche e un refrain doom, tutto molto colorato e impressionistico, come anche gli armonici di Brotherhood sleep. Mechanismeffect sembra un blues-metal che divampa in fiamme, con splendido assolo finale di acustica. La tecnica strumentale e le strutture compositive sono ineccepibili, il bello è che i DM non avevano lasciato il cuore a casa per far sentire quanto erano bravi. Ereditano dal doom una certa epicità e melanconia di fondo, dal prog i cambi improvvisi di tempo e tono. Il capolavoro del disco è per l'appunto Pandemonium, una meditazione infernale di oltre 9 minuti che sublima il lavoro con le sue cesellature chitarristiche. Si parte con toni dark-dimessi, al quinto minuto si cambia tutto e si va su accordi maggiori, il suono trascende verso una sorta di psichedelia aerea, poi tornano le acustiche per incupire. Insomma, una suite che avrebbe fatto meritare ai tedeschi un po' più di visibilità per le loro doti (a patto di cambiare cantante), se non che, credo che questo sia stato il loro atto conclusivo.

(originalmente pubblicato il 28/08/08)

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