mercoledì 28 aprile 2010

Franco Battiato - M.lle le Gladiator (1975)

Non so perchè ho scelto questo mattone. Qualche mese fa tentai invano di ascoltare tutta la discografia del maestro in ordine cronologico, arrendendomi attorno al 1988-89. Comunque non volevo privilegiare uno dei mitici primi 4 dischi perchè mi sembrava troppo ovvio. Volevo soffermarmi sulla fase successiva, e al primo ascolto Gladiator sembrava molto ambizioso.
Checchè se ne dica, Battiato è un grande. Non sono un suo fan ma ammiro e tolgo il cappello di fronte allo spessore intellettuale, alla personalità artistica in sè per sè. Persino nella sua fase più pop era deviante ed originale. Persino di questi tempi, oltrepassati i 60 anni, mi è capitato di vederlo invitato a quei mostruosi ed orribili teatrini televisivi tipo Domenica In, a soprassedere e cantare in playback. Eppure, di fronte alle domande imbarazzanti di Pippo Baudo, le sue risposte sono sempre interessanti, mai scontate. Filosofiche, direi.
Il mio amico Michele è grande fan del siculo, ma logicamente non apprezza lavori come Gladiator che è probabilmente uno dei più ostici che abbia mai fatto. Senz'altro non aiuta all'ascolto il collage Goutez and Comparez, 13 minuti di campionamenti di musica concreta fra classica, radio, televisione e dialoghi recuperati da ogni fonte possibile. Soltanto negli ultimi minuti il catanese perviene ad un muro di organo chiesastico con vocalizzi da muezzin che perlomeno attira l'attenzione. Ondate imponenti, sempre di organo a canne, tempestano l'inizio di Canto Fermo, gran bell'esempio di ambient clericale schizofrenica. Anche qui il cambio in corsa è spiazzante; l'esecuzione si attenua, placida e riflessiva. I 10 minuti di Oriente Effects mi ricordano il lavoro con le campane di Charlemagne Palestine, il che non è forse un grandissimo complimento vista la monocromaticità della composizione.
Come dire: se la ascoltassi in chiesa sarei estasiato dal fascino del suono, ma..... Gladiator è un lavoro dimenticato da tutti e forse è per questo che l'ho voluto bloggare, ma artisticamente soltanto Canto Fermo è appena interessante. Parafrasando un simpatico presentatore televisivo: non sono un ascoltatore di avanguardia, sono un rockofilo che ogni tanto prova a masticarla. Invano, però.

(originalmente pubblicato il 07/08/08)

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