Non sono mai stato un appassionato di trip-hop o downtempo, eppure questo disco passatomi quasi per caso da mio fratello mi colpì subito nel vivo, affascinandomi alquanto. Ancora oggi, a 12 anni di distanza, Becoming X suona fresco e non certo una copia sbiadita dei Portishead.
Forte di una vena melodica che incrociava pop, rock, dark-hop ed elettronica abbinata a buone songs, il debutto degli SP resterà l'unico con la vocalist Kelly in formazione, che verrà presto defenestrata da Howe e Corner, le menti musicali dietro al progetto.
Peccato, perchè la suadente voce della ragazza, che a volte sembra una versione decisa di Alison Shaw dei Cranes, impreziosiva non poco le escursioni sonore dei due. I singoli Six underground e Spin Spin Sugar, che donarono loro un certo successo in Inghilterra, evidenziavano il lato più pop delle loro costruzioni di ritmi sintetici, samples suggestivi (Howe) e chitarre (Corner). Un pezzo grintoso in apertura, Low place like home, sviava dalle direttive migliori inseguite dai tre nei lati più interessanti, in corrispondenza delle songs più oscure. Splendida Tesko Suicide, con una litania orientaleggiante a punteggiare un ritmo insistente, condita da una linea vocale superba. Ci si inabissa sulla title-track, immersione notturna dal fascino acuto e dai samples sinfonici. Un sornione contrabbasso sostiene la melodia aerea di Post-modern sleaze. Waterbaby è un altro incubo liquido di grande gusto, Roll on un singolo che mancò le classifiche. Ancora una volta samples e grandi suggestioni su Walking Zero. Ho aggiunto di mia iniziativa una stupenda b-side, How do, ballad acustica con violini che pian piano va alla deriva con spine acuminate di synth.
Un vero peccato che sia finita qui con Kelly, dato che i dischi successivi non riuscirono a ripetere la magia di questo grande disco.
Forte di una vena melodica che incrociava pop, rock, dark-hop ed elettronica abbinata a buone songs, il debutto degli SP resterà l'unico con la vocalist Kelly in formazione, che verrà presto defenestrata da Howe e Corner, le menti musicali dietro al progetto.
Peccato, perchè la suadente voce della ragazza, che a volte sembra una versione decisa di Alison Shaw dei Cranes, impreziosiva non poco le escursioni sonore dei due. I singoli Six underground e Spin Spin Sugar, che donarono loro un certo successo in Inghilterra, evidenziavano il lato più pop delle loro costruzioni di ritmi sintetici, samples suggestivi (Howe) e chitarre (Corner). Un pezzo grintoso in apertura, Low place like home, sviava dalle direttive migliori inseguite dai tre nei lati più interessanti, in corrispondenza delle songs più oscure. Splendida Tesko Suicide, con una litania orientaleggiante a punteggiare un ritmo insistente, condita da una linea vocale superba. Ci si inabissa sulla title-track, immersione notturna dal fascino acuto e dai samples sinfonici. Un sornione contrabbasso sostiene la melodia aerea di Post-modern sleaze. Waterbaby è un altro incubo liquido di grande gusto, Roll on un singolo che mancò le classifiche. Ancora una volta samples e grandi suggestioni su Walking Zero. Ho aggiunto di mia iniziativa una stupenda b-side, How do, ballad acustica con violini che pian piano va alla deriva con spine acuminate di synth.
Un vero peccato che sia finita qui con Kelly, dato che i dischi successivi non riuscirono a ripetere la magia di questo grande disco.
(originalmente pubblicato il 03/08/08)
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