Dalla Kranky ancora splendida musica da sottofondo. Ormai invischiati in un hiatus di 7 anni, i Labradford sono stati protagonisti di un drone-ambient di stile prima che Nelson varasse il progetto personale Pan American. ASR fu il secondo disco ed è una collezione di semi-strumentali (la voce è poco presente ed in netto sottofondo) dal gusto cosmico e sensuale. L'entrata di un bassista aiutava il sound di Nelson e Carter a divenire un pelo più ancorata a terra, nonostante i pigri arpeggi di chitarra e le levitazioni di tastiere. Quasi a professare un crooning spaziale, El lago si muove splendida fra costellazioni e nebulose di corde riverberate. Un mood quasi minimalistico contraddistingue certe stratificazioni di organo che si fanno spazio ariose ed imponenti. Il dark cattedralistico di Banco sommerge un'accenno, un'impressione di cori gregoriani fra rintocchi espressionistici. Ancora galassie impenetrabili in Eero, campane macabre in Balanced on its own flame. Un giro di effetti un po' più vivaci movimenta Comfort, mentre sgommate lunari chiudono in dissonanza Sedr 77.
Un disco mastodontico e lunghissimo che, in quanto sottofondo, risulta appagante solo con pazienza e se si apprezzano i fascinosi estetismi sonori del trio, che appartengono certamente più al passato che ad un improbabile futuro.
Un disco mastodontico e lunghissimo che, in quanto sottofondo, risulta appagante solo con pazienza e se si apprezzano i fascinosi estetismi sonori del trio, che appartengono certamente più al passato che ad un improbabile futuro.
(originalmente pubblicato il 14/07/08)
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