Ho uno splendido ricordo di una fresca sera di settembre di 9 anni fa in cui gli sconosciutissimi BHP capitarono come per magia a pochissimi km da casa mia, nella cornice miniaturizzata seppur suggestivissima del Bar Mora, nel cui cortile i tre mitici diedero vita ad un live intimissimo di fronte ad una 50ina di persone. Merito del mio grande amico promoter Massimo "Pig" Conficoni, che li pescò chissà come nel mezzo del loro tour europeo... Ricordo che vennero persone anche da Umbria, Toscana e Marche per vederli. Armato di minidisc mi sistemai in prima fila ad un paio di metri dai ragazzi ed immortalai questi 80 minuti di pura fascinazione sonora. Ci sono tutti i classici dei primi 2 album, eseguiti in versione abbastanza fedele agli originali. C'è la voce inconfondibile di Jenkins, la sua chitarra e la sua sega. Ci sono il piano e le tastiere di Nathaniel e c'è la batteria di Rubalcaba. Ci sono i brividi di When we reach the hill, Release my heart, It's a crime I never told you, Square heart e tanti altri pezzi, sospesi fra crooning gotico e trance estatica, pessimismo cosmico e brillantezze melodiche di valore impagabile. C'è un team compositivo, quello Jenkins-Nathaniel, che ha avuto poca concorrenza negli ultimi 10 anni. Una ricchezza di contenuti che non corrispondeva certo a quella delle tasche (in un intervista del periodo il vocalist dichiarava di avere 23 dollari in banca!), ma il passaparola di anno in anno rese loro ottime soddisfazioni. Dal cortile del Bar Mora l'anno dopo riempiranno l'Ex Machina di Forlì fino al collasso, e l'anno dopo ancora riempiranno una piazza (ahi non ricordo il nome....) di Ferrara.
Un piccolo successo che non esito a definire strameritato.
(originalmente pubblicato il 15/07/08)
Un piccolo successo che non esito a definire strameritato.
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