lunedì 26 aprile 2010

Swervedriver - Mezcal head (1993)

Sembra che anche loro si stiano per riunire, dopo quasi 10 anni di hiatus. Guardare agli anni '90 inglesi significa ricordare anche gli Swervedriver e i loro impasti deliziosi di noise-pop-psichedelico. Contemporanei e concittadini dei Radiohead, sono stati una delle migliori evoluzioni dello shoegazing britannico, ma più libero da forme canoniche. In Mezcal Head furono assistiti da una grande ispirazione al songwriting e da una regia che assicurò loro un sound potente e perfettamente sporco (!). Come hanno già messo per iscritto autorevoli fonti giornalistiche, le influenze in ordine sparso erano Love, Stooges, Who, Dinosaur Jr e altri ancora. Le melodie cristalline cantate fragilmente dal rasta Franklin erano avvolte (non sotterrate, attenzione) in torrenziali tour-de-force sonici.
Mezcal Head è fondamentalmente un monumento di produzione chitarristica, dove Hartridge e lo stesso Franklin scorrazzano a destra e manca con suoni aciduli, stridenti e muraglie di accordi che riscrivevano 25 anni di storia del rock aggiornata al 1993.
For seeking heat, Duel, Last train to Satansville, sono i numeri più infuocati in cui l'interazione del quartetto appare splendidamente compatta. A change is gonna come, Girl in a motorbike, Blowin' Cool sono le caramelle pop ricoperte di ispido fuzz che avrebbero potuto ipoteticamente far eleggere gli SD a gruppo simbolo del brit-pop se il giornalismo inglese avesse pensato soltanto alla qualità della musica e non al gossip.
Non c'è un pezzo scarso o inutile, e pensare che in tutto dura quasi 70 minuti. Per me Mezcal Head è un disco tipicamente estivo, che ispira lunghe autostrade americane nel deserto (non a caso Duel era ispirata al primo leggendario film di Spielberg!) e disseta come un bicchiere d'acqua fresco in un torrido pomeriggio di luglio

(originalmente pubblicato il 27/05/08)

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