Una musica invecchiata male, direbbe qualcuno per screditare l'hard-fun dei GF. Eppure nella mia fase più vintage-rock ho adorato questo disco, molto più degli album in studio, dove esigenze produttive sacrificavano la sana, selvaggia attitudine di uno dei power-trio più animaleschi della storia. Live the 1971 tour è un disco travolgente e divertente, registrato in un periodo in cui riempivano (letteralmente) gli stadi americani. La loro miscela di hard e heavy soul non era soltanto frutto dell'abilità di Mark Farner, factotum carismatico, ma anche e soprattutto del basso grasso e gommoso di Shacher e dell'elastica batteria di Brewer, che in più contro-vocalizzava il front-man in maniera incredibile (secondo me era anche superiore). Are you ready era la tipica opener (che nostalgia, la suonavamo all'inizio anche noi con lo Studio Ten...:-)), il treno fischiava e aveva inizio la corsa. Erano in grande forma e il loro live era ricco di suggestioni, checchè se ne dica in giro. Pezzi come Footstompin' music, Hooked on love, Get it together, con Farner all'organo, erano più funzionali come intermezzi soul-danzerecci per spezzare la pressione di panzer abnormi come Paranoid, T.N.U.C., Gimme shelter, eruzioni vulcaniche che facevano vibrare l'emisfero boreale intero. Il lato più melodico espresso in I'm your captain / Closer to home e Into the sun rendeva inoltre piena giustizia al songwriting di Farner, che quando aveva voglia poteva anche creare qualche bello scorcio immortale.
Nonostante una certa autoindulgenza, Live è pur sempre un disco festaiolo e divertente. In un certo senso i GF furono l'equivalente americano dei Black Sabbath: distrutti dalla stampa ma adorati dalla gente semplice e comune.
Nonostante una certa autoindulgenza, Live è pur sempre un disco festaiolo e divertente. In un certo senso i GF furono l'equivalente americano dei Black Sabbath: distrutti dalla stampa ma adorati dalla gente semplice e comune.
(originalmente pubblicato il 31/07/08)
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