mercoledì 28 aprile 2010

Death Cab For Cutie - The stability EP (2002)

Nel punto più alto della loro carriera (anche se reputo ottimo il nuovo disco) i DCFC registrarono We have the facts... dal quale rimasero fuori 3 pezzi, che furono pubblicati dopo qualche mese dall'uscita del disco in questo Ep, Stability. Una scelta davvero ragionevole, a sentire questa che non esito a definire una mini-opera slow-core di supremo livello.
Gibbard & Co. misero al servizio del loro talento melodico di artigianato indie-pop una ventina di minuti di puro splendore catatonico. In due parole, si misero a fare i Codeine e il risultato fu clamorosamente bello. Gli accordi dimessi di 20th century towers introducono perfettamente la stasi celebrativa, profonda contemplazione a passo d'uomo. I cori che interrompono l'accompagnamento aprono una dimensione luminosa al pezzo, che termina con un battito di tom in lontananza. Breve pausa dinamica con una cover di Bjork, All is full of love, rendition nervosa e cadenzata, prima della title-track, sublimazione terminale di 12 minuti che va annoverata fra i capolavori del genere, a fianco di suite come Mother dei Red House Painters.
Introdotta da brevi accordi di pianoforte, si sviluppa con un intensissimo motivo accoratamente cantato da Gibbard, rigorosamente alla moviola, raddoppiato da cori. La suite si estende narcolettica sul tema ripetuto all'infinito, stratificato da delay di chitarre fino ad ottenere un effetto vagamente cosmico.
Magistrale.

(originalmente pubblicato il 17/07/08)

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