Un intermezzo di rarità ed inediti, per non dire outtakes, uscito in edizione limitata poco dopo lo splendido People are like season. Il talento di Robin secondo me non si discute, così come la sua portata umana, evidenziata sia nelle interviste che di persona, come potei constatare quando lo coinvolsi in una breve chiacchierata qualche anno fa all'Ex Machina dopo un live dei Sophia.
Francamente non so la provenienza di questi pezzi, preso com'è comunque resta un ottimo disco nel percorso multiforme del californiano dopo i divini GM. Sprazzi di elettronica si amalgamano alle partiture di chitarre, violini e piano nell'intro Airports, per certi versi simile alle cose che fa Helios. Easy if you want me è un eterea song di culto, melodia riverberata di trombe e piano segnata da una progressione fra le migliori del suo repertorio. Dolenze rimembranti i primi due dischi segnano le toccanti Wind in your sail e Razorblades. Un duetto vocale bucolico (penso sia Adele Bethel dei Sons & Daughters, ma non sono sicuro) contraddistingue You only tell me you love me when you're drunk, curiosamente vicina a certe cose degli Arab Strap. Sul versante più pop, quello che comunque non sfigura mai nelle mani di un artista così intenso, Holidays are nice e If you want a home, con breve intervallo di riff metallico alla GM.
Il disco si chiude con due pezzi d'ambiente che lasciano intravedere un lato nascosto di Robin, forse ritenuto fuori luogo sui dischi ufficiali. Zinc si lancia su derive post-rock minimali, Genius tiene fede al nome che porta, in virtù di accordi panoramici di piano rhodes e chorus d'effetto. Quasi un peccato che sfumi dopo neanche 3 minuti, visto che alle prese con questa specie di trip-folk ha confezionato una piccola perla.
Che dire, io amo la musica di quest'uomo da 15 anni, non sono obiettivo....
Francamente non so la provenienza di questi pezzi, preso com'è comunque resta un ottimo disco nel percorso multiforme del californiano dopo i divini GM. Sprazzi di elettronica si amalgamano alle partiture di chitarre, violini e piano nell'intro Airports, per certi versi simile alle cose che fa Helios. Easy if you want me è un eterea song di culto, melodia riverberata di trombe e piano segnata da una progressione fra le migliori del suo repertorio. Dolenze rimembranti i primi due dischi segnano le toccanti Wind in your sail e Razorblades. Un duetto vocale bucolico (penso sia Adele Bethel dei Sons & Daughters, ma non sono sicuro) contraddistingue You only tell me you love me when you're drunk, curiosamente vicina a certe cose degli Arab Strap. Sul versante più pop, quello che comunque non sfigura mai nelle mani di un artista così intenso, Holidays are nice e If you want a home, con breve intervallo di riff metallico alla GM.
Il disco si chiude con due pezzi d'ambiente che lasciano intravedere un lato nascosto di Robin, forse ritenuto fuori luogo sui dischi ufficiali. Zinc si lancia su derive post-rock minimali, Genius tiene fede al nome che porta, in virtù di accordi panoramici di piano rhodes e chorus d'effetto. Quasi un peccato che sfumi dopo neanche 3 minuti, visto che alle prese con questa specie di trip-folk ha confezionato una piccola perla.
Che dire, io amo la musica di quest'uomo da 15 anni, non sono obiettivo....
(originalmente pubblicato il 07/08/08)
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