Non credo di dirla grossa se affermo che questo disco è l'aggiornamento di Flowers of romance dei Pil dopo un quarto di secolo. Per quanto era schizoide il 3° di Lydon e co., tanto lo è il terzo di Andrew e co., con in comune la leadership assoluta della batteria e percussioni dall'inizio alla fine.
Un concept astratto, metafisico, a base di tamburi e attacchi cardiaci. Let's not wrestle Mr. Heart attack è una sarabanda di synth circolari e tom tribali che fa partire il disco alla grande. Certo, l'idea di un concept su una storia nel 2006 è molto fuori uso, eppure anche senza leggere le liriche mi incuriosisce molto la sequenza dei titoli, e non si capisce se Drum viene colpito dall'attacco o no (visto il titolo del disco, si confida in un lieto fine). Titoli come A visit from drum e The wrong coat for you Mr. Heart attack stabiliscono un parallelo con le cose più astratte dei Radiohead, forse per certi falsetti di Andrew. In quà e in là si scorgono anche vaghe reminescenze wave che non fanno certo male, d'altra parte all'inizio erano partiti come revival funk-punk e non possono aver cancellato proprio tutto. Da qui stabilisco anche il paragone con Flowers of romance; forse plausibile sui momenti più duri e casinisti, dacchè qui la melodia non resta sempre sotterrata.
Non mi stupisco che molte testate e siti l'abbiano esaltato, per una volta forse mi sono trovato d'accordo. Un grande disco, specchio delle ossessioni metropolitane odierne.
(originalmente pubblicato il 02/08/08)
Un concept astratto, metafisico, a base di tamburi e attacchi cardiaci. Let's not wrestle Mr. Heart attack è una sarabanda di synth circolari e tom tribali che fa partire il disco alla grande. Certo, l'idea di un concept su una storia nel 2006 è molto fuori uso, eppure anche senza leggere le liriche mi incuriosisce molto la sequenza dei titoli, e non si capisce se Drum viene colpito dall'attacco o no (visto il titolo del disco, si confida in un lieto fine). Titoli come A visit from drum e The wrong coat for you Mr. Heart attack stabiliscono un parallelo con le cose più astratte dei Radiohead, forse per certi falsetti di Andrew. In quà e in là si scorgono anche vaghe reminescenze wave che non fanno certo male, d'altra parte all'inizio erano partiti come revival funk-punk e non possono aver cancellato proprio tutto. Da qui stabilisco anche il paragone con Flowers of romance; forse plausibile sui momenti più duri e casinisti, dacchè qui la melodia non resta sempre sotterrata.
Non mi stupisco che molte testate e siti l'abbiano esaltato, per una volta forse mi sono trovato d'accordo. Un grande disco, specchio delle ossessioni metropolitane odierne.
Nessun commento:
Posta un commento