Essendo io un fan sfegatato degli Arab Strap, non mi sono certo potuto esimere dall'esaminare le 2 prove dei Bay, progetto del songwriter di Falkirk Jason Taylor che aveva in un Aidan Moffat giovanissimo e irriconoscibile (capello lungo, viso sbarbato e magrissimo!!!) il suo compagno alla batteria. Happy being different sarà il canto del cigno, giacchè Moffat era già in procinto di lanciare gli Arab Strap con Middleton e Taylor perdeva interesse nella musica, salvo poi sparare a zero (fonti non confermate, s'intende) su Moffat per aver ripreso alcune sue idee sui primi dischi degli AS.
Beh, cosa dire? Taylor era autore di uno slow-core che raccoglieva evidenti influenze di Codeine e Red House Painters, mica due bands qualsiasi.... Il suo stile era indubbiamente derivativo ma l'ascolto è sempre molto gradevole per chi ama il genere. Four miles apre subito in moviola, le chitarre sono ordinate e pulite salvo qualche rasoiata così come Spleen, titolo programmatico e brillante. Embossed and embellished è una ballad disincantata in puro Kozelek-style. (Parentesi personale: Il sapore melodico-amaro di questo disco mi ricorda esattamente il periodo dei mid '90, in cui lo slow-core era all'apice della propria espressività ed io, ventenne trasognato, lo divoravo da mattina a sera contagiando anche la ragazza del periodo, dark-lady amante della musica classica).
A shock in store for pigsy, strumentale dispari vagamente slintiano, forse sì, questo ha influenzato il primo album degli AS. Ma Taylor aveva la tendenza a mantenere tutto troppo in ordine, senza impennate di delirio o creatività folle. Kate è afasia totale per diversi minuti, il tentativo di imitare le suite epiche dei RHP naufraga un po' ma ripeto, solo gli amanti più sfrenati di questo genere potranno ascoltare con piacere.
In tutto questo panorama il buon Moffat faceva il suo onesto compitino di batterista, ma le sue idee liriche avevano troppo bisogno di essere condivise col mondo e aspettavano solo di trovare un compagno che si ponesse sulla sua stessa lunghezza d'onda. Ben presto si contenderà una ragazza con un rosso di nome Malcolm....e la leggenda avrà inizio.
(originalmente pubblicato il 25/05/08)
Beh, cosa dire? Taylor era autore di uno slow-core che raccoglieva evidenti influenze di Codeine e Red House Painters, mica due bands qualsiasi.... Il suo stile era indubbiamente derivativo ma l'ascolto è sempre molto gradevole per chi ama il genere. Four miles apre subito in moviola, le chitarre sono ordinate e pulite salvo qualche rasoiata così come Spleen, titolo programmatico e brillante. Embossed and embellished è una ballad disincantata in puro Kozelek-style. (Parentesi personale: Il sapore melodico-amaro di questo disco mi ricorda esattamente il periodo dei mid '90, in cui lo slow-core era all'apice della propria espressività ed io, ventenne trasognato, lo divoravo da mattina a sera contagiando anche la ragazza del periodo, dark-lady amante della musica classica).
A shock in store for pigsy, strumentale dispari vagamente slintiano, forse sì, questo ha influenzato il primo album degli AS. Ma Taylor aveva la tendenza a mantenere tutto troppo in ordine, senza impennate di delirio o creatività folle. Kate è afasia totale per diversi minuti, il tentativo di imitare le suite epiche dei RHP naufraga un po' ma ripeto, solo gli amanti più sfrenati di questo genere potranno ascoltare con piacere.
In tutto questo panorama il buon Moffat faceva il suo onesto compitino di batterista, ma le sue idee liriche avevano troppo bisogno di essere condivise col mondo e aspettavano solo di trovare un compagno che si ponesse sulla sua stessa lunghezza d'onda. Ben presto si contenderà una ragazza con un rosso di nome Malcolm....e la leggenda avrà inizio.
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