Il sentore free-jazz di 2 viene incapsulato in una griglia d'acciaio in cui le strutture minacciose hanno sempre possibilità di librarsi in voli pindarici. L'organizzazione sembra molto rigida (e difatti Williams finirà per stancarsi di aderire a canovacci pre-stabiliti, finendo per sbragarsi con gli Storm & stress). Un pezzo come Please tokio, please THIS IS TOKIO è la summa di tutto il disco, con quella coda finale di deragliamenti, Che che imbraccia una sega a nastro per tagliare i piatti, la campana, la sinfonia di feedback che non finisce mai, al termine di un tour de force prog-core. Oppure le riprese acide di Cold Knees (in April), le ombre cinesi liquefatte di Repeat Defender, gli inserti vagamente slintiani di Rollerblade success story, l'inizio alla Mahavishnu Orchestra di Stupid Puma, tutto il disco vive una storia a sè in cui i 4 interagiscono in maniera esemplare, in cui lo strafare strumentale è sempre funzionale ai pezzi e mai per puro visagismo virtuosistico.
Odessa - Stazione Getsemani (1999)
4 ore fa
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