Bugo mi fa incazzare.
Ma perchè mai un'autore come lui dalle potenzialità enormi, con una geniale follia recondita sia a livello musicale che lirico, non è ancora riuscito a fare un disco da urlo? Va bene, niente fretta, in fondo è ancora abbastanza giovane e ha ancora tempo di diventare il vero grande cantautore italiano di questi anni. Il nuovo Contatti mi sembra buono anche se lo devo analizzare con cura, ma al momento di scegliere un suo disco mi sono trovato così in difficoltà che allora ho deciso di fare un mio personalissimo best of che raccoglie 10 pezzi che coprono 5 anni di produzione. Ovviamente è molto disomogeneo e slegato (d'altra parte non ha mai fatto un disco uguale all'altro), ma come dicevo mi fa incazzare il fatto che in ogni disco ci siano stati quasi sempre un paio di vette, 3-4 pezzi molto buoni e altrettanto 3-4 pezzi imbarazzanti e sfocati. Ma tale è una mia pura opinione e tale rimane.
Carla è Franca è un fantastico e luminoso Syd Barrett proiettato nel 2000. Bicchiere nella birra è molto rappresentativo del primissimo Bugo, con quel fuzz disordinato e quei testi che, mamma mia, sono Skiantos meets Elio che insieme hanno studiato e provato ad imitare Pasquale Panella.
E poi il rap. Oddio, il rap. L'ho sempre odiato, specialmente quello italiano. Non l'ho mai definita musica, solo una posa appariscente. Eppure Bugo si mette a fare rap ed è incredibile: Hasta la schiena siempre, Devo fare un brec, Milano tranquillità. Prende per il culo Jovanotti con una serie di rime esilaranti ed improponibili.
Il variopinto funk-wave di Un altro conato e il soul-funk di Ggell convalidano l'ecletticità di un personaggio inquieto che non sa stare fermo. La ballata non è da trascurare e i due esempi migliori secondo me sono stati la struggente Oggi è morto Spock e Io mi rompo i coglioni.
Dai Cristiano, entro 5 anni farai un capolavoro che raderà a zero qualsiasi paragone ingombrante. A chiudere la travolgente Coda d'Italia, rabbioso anthem anti-nazionalista che assume strane sembianze in una sera come questa in cui la nazionale di calcio ha sfigurato non poco agli Europei.
(originalmente pubblicato il 09/06/08)
Ma perchè mai un'autore come lui dalle potenzialità enormi, con una geniale follia recondita sia a livello musicale che lirico, non è ancora riuscito a fare un disco da urlo? Va bene, niente fretta, in fondo è ancora abbastanza giovane e ha ancora tempo di diventare il vero grande cantautore italiano di questi anni. Il nuovo Contatti mi sembra buono anche se lo devo analizzare con cura, ma al momento di scegliere un suo disco mi sono trovato così in difficoltà che allora ho deciso di fare un mio personalissimo best of che raccoglie 10 pezzi che coprono 5 anni di produzione. Ovviamente è molto disomogeneo e slegato (d'altra parte non ha mai fatto un disco uguale all'altro), ma come dicevo mi fa incazzare il fatto che in ogni disco ci siano stati quasi sempre un paio di vette, 3-4 pezzi molto buoni e altrettanto 3-4 pezzi imbarazzanti e sfocati. Ma tale è una mia pura opinione e tale rimane.
Carla è Franca è un fantastico e luminoso Syd Barrett proiettato nel 2000. Bicchiere nella birra è molto rappresentativo del primissimo Bugo, con quel fuzz disordinato e quei testi che, mamma mia, sono Skiantos meets Elio che insieme hanno studiato e provato ad imitare Pasquale Panella.
E poi il rap. Oddio, il rap. L'ho sempre odiato, specialmente quello italiano. Non l'ho mai definita musica, solo una posa appariscente. Eppure Bugo si mette a fare rap ed è incredibile: Hasta la schiena siempre, Devo fare un brec, Milano tranquillità. Prende per il culo Jovanotti con una serie di rime esilaranti ed improponibili.
Il variopinto funk-wave di Un altro conato e il soul-funk di Ggell convalidano l'ecletticità di un personaggio inquieto che non sa stare fermo. La ballata non è da trascurare e i due esempi migliori secondo me sono stati la struggente Oggi è morto Spock e Io mi rompo i coglioni.
Dai Cristiano, entro 5 anni farai un capolavoro che raderà a zero qualsiasi paragone ingombrante. A chiudere la travolgente Coda d'Italia, rabbioso anthem anti-nazionalista che assume strane sembianze in una sera come questa in cui la nazionale di calcio ha sfigurato non poco agli Europei.
(originalmente pubblicato il 09/06/08)
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