martedì 15 giugno 2010

Area - 1978 Gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano

1978, succedono tante cose, Tofani è già bell'andato, Stratos fa altrettanto ma dà una mano agli altri e si inserisce con discrezione in un disco profondamente fusion, dal sentore mediterraneo-poliziesco, quasi una normalizzazione del loro classico stile. Nove pezzi di lunghezza media, di cui un potenziale hit-single (Hommage a violette nozieres) che avrebbe meritato senz'altro una visibilità maggiore, e che non a caso Elio &LST avrebbero ripreso molti anni dopo.
A parte agli squisiti strumentali in cui Fariselli, Capiozzo e Tavolazzi sembrano divertirsi con le loro evoluzioni virtuosistiche in vena jazz-funk, è sempre la voce del greco a fare la differenza con toni ironici ne Il bandito del deserto, Ici on dance, e specialmente nel delirio psico-incestuoso di Acrostico in memoria di laio. Sembra dominare un grande spirito di allegria e quasi nessun cenno politico, forse reazione al serissimo sperimentalismo che Stratos stava compiendo ai tempi.
Unica variazione significativa, il fosco passaggio desertico di Return from workuta, in cui i gargarismi arzigogolati riportano ad atmosfere arabe da muezzin torve ed evocative.
Un disco considerato minore nel lotto, e probabilmente lo è, ma che svela un irresistibile immediatezza altrove poco riscontrata.

(originalmente pubblicato il 28/09/09)

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