Qualche mese fa, leggo la superclassifica del decennio dei recensori di Blow Up e scruto interessato quella di SIB. Scorgo così questi inglesi dal nome tedesco, ormai attivi da un decennio e con gli ultimi due dischi approdati alla Holy Mountain che così continua a dimostrare tutta la propria lungimiranza ed apertura mentale nei confronti di cose davvero poco convenzionali.
Trattasi di quartetto composto da: 2 batteristi / percussionisti /percussori di qualsiasi oggetto che possa produrre rumore ma anche con fine intelligenza, un addetto ai power / glitches electronics ed un illustre chitarrista di avant jazz tale Gary Smith, che in una carriera ormai ventennale vanta persino collaborazioni con Hopper dei Soft Machine.
Ma definire gli Aufgehoben non è semplice: se esistesse una sintesi umana fra il free-jazz, l'industrial e lo space-noise, ci si potrebbe anche avvicinare. Ma la realtà è che questi 7 blobs catastroficamente informi sono tutto fuorchè umani, e finiscono per incutere un terrore costante coi loro sciami sismici e le ondate di rumore che si alzano e si abbassano. Sembra un percorso di guerra, Messidor. A volte si cammina a passo di leopardo (Co anima) mentre i clangori di deflagrazione sono abbastanza lontani, ma la calma è un concetto che non potrebbe essere più lontano da qui. Le percussioni, che siano mitragliate a tutta batteria parossisticamente o martellate a mo' di effetto industrial/concretista, svolgono il ruolo di spartiacque fra le varie fasi di eruzione e lento spargimento di magma, esplosioni di granate e fruscii di millepiedi meccanici, grugniti robotici e sbrodolature sintetiche, in un contesto talmente out che è impossibile persino assegnare, che ne so, un colore pertinente o un mood.
Quasi sicuramente è impro al 100%, e dire che è spiazzante non è raccontare nulla. Di certo gli Aufgehoben rappresentano una deriva di originalità estremista che non si può fare a meno di ammettere: questi sono veramente avanti....
Trattasi di quartetto composto da: 2 batteristi / percussionisti /percussori di qualsiasi oggetto che possa produrre rumore ma anche con fine intelligenza, un addetto ai power / glitches electronics ed un illustre chitarrista di avant jazz tale Gary Smith, che in una carriera ormai ventennale vanta persino collaborazioni con Hopper dei Soft Machine.
Ma definire gli Aufgehoben non è semplice: se esistesse una sintesi umana fra il free-jazz, l'industrial e lo space-noise, ci si potrebbe anche avvicinare. Ma la realtà è che questi 7 blobs catastroficamente informi sono tutto fuorchè umani, e finiscono per incutere un terrore costante coi loro sciami sismici e le ondate di rumore che si alzano e si abbassano. Sembra un percorso di guerra, Messidor. A volte si cammina a passo di leopardo (Co anima) mentre i clangori di deflagrazione sono abbastanza lontani, ma la calma è un concetto che non potrebbe essere più lontano da qui. Le percussioni, che siano mitragliate a tutta batteria parossisticamente o martellate a mo' di effetto industrial/concretista, svolgono il ruolo di spartiacque fra le varie fasi di eruzione e lento spargimento di magma, esplosioni di granate e fruscii di millepiedi meccanici, grugniti robotici e sbrodolature sintetiche, in un contesto talmente out che è impossibile persino assegnare, che ne so, un colore pertinente o un mood.
Quasi sicuramente è impro al 100%, e dire che è spiazzante non è raccontare nulla. Di certo gli Aufgehoben rappresentano una deriva di originalità estremista che non si può fare a meno di ammettere: questi sono veramente avanti....
la 3 e la 4 sono bruciate (leggi: ti tocca re-uppare di nuovo per i tuoi beniamini, ciao)
RispondiEliminaCiao caro,
RispondiEliminae ti pare che sia un problema re-uppare per me? Sono campione del mondo :-)
Link ripristinato, grazie!