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Ammetto, questo è l'unico disco che conosco di Morrison. Lo comprai per quel voto ingombrante dell'ingombrante giornalista. E per carità, è molto bello: il vocalizzare nasale dell'irlandese si inerpica in vette soulful davvero notevoli, gli arrangiamenti sono splendidamente orchestrati in direzione folk-jazz acustica, le songs sono armoniose ed avvolgenti.
Nel genere, per me c'è sempre soltanto stato Tim Buckley a fare la differenza, ma se proprio devo eleggere un vice, c'è il rosso delle settimane astrali; fautore di questo viaggio nelle campagne dell'Eire, che ricorda carovane immerse nel verde un secolo fa.
(originalmente pubblicato il 25/06/09)
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