Con la fine dei Madrigali Magri l'Italia perse una delle sue espressioni più originali di fine millennio, ma fortunatamente non la loro anima. I BDP sono la loro prosecuzione naturale, grazie alla mai sopita e sottile abilità di Succi, che si conferma artista di primissimo livello.
C'è una leggerissima accessibilità in più, negli schizzi di adesso. La voce è sempre un sussurro sibilante e molto poco udibile, ma proprio perchè le parole vanno carpite, nella loro interezza. Sembrerebbe una strategia neanche troppo arguta, ma in realtà è tutto molto funzionale al risultato finale, chè questa trattasi di arte povera, nell'impianto e nell'esecuzione. Però è incredibilmente ricca nel saper creare scorci, sfondi, situazioni suggestive seppur in maggioranza scuri, fumosi, se non inquietanti. Non trovo neanche sensato azzardare qualche influenza, qualche riferimento del passato, anzi non lo trovo proprio giusto.
Dorella tiene in piedi i ritmi spettrali e catatonici in modo millimetrico, assolutamente splendidi i suoni sabbiati delle sue pelli. Succi snocciola pochi giri e/o bicordi per pezzo, in alcuni imbraccia un basso. Rispetto ai MM c'è meno nebbia, meno Monferrato. Qui ci sono più interni, arredi e ispezioni, perquisizioni umorali, minimalismo che gira e arte rilasciata a basso dosaggio.
Tarlo terzo è inscindibile. Una volta iniziato ad ascoltarlo, non mi è possibile tornare indietro nè stopparlo, perchè lo sento come un flusso emotivo inarrestabile. Menziono soltato Dal nulla nel nulla, forse il miglior pezzo che Succi abbia mai composto, con quel giro sospeso che mi si imprime indelebilmente.
Tessuto pregiato nazionale.
C'è una leggerissima accessibilità in più, negli schizzi di adesso. La voce è sempre un sussurro sibilante e molto poco udibile, ma proprio perchè le parole vanno carpite, nella loro interezza. Sembrerebbe una strategia neanche troppo arguta, ma in realtà è tutto molto funzionale al risultato finale, chè questa trattasi di arte povera, nell'impianto e nell'esecuzione. Però è incredibilmente ricca nel saper creare scorci, sfondi, situazioni suggestive seppur in maggioranza scuri, fumosi, se non inquietanti. Non trovo neanche sensato azzardare qualche influenza, qualche riferimento del passato, anzi non lo trovo proprio giusto.
Dorella tiene in piedi i ritmi spettrali e catatonici in modo millimetrico, assolutamente splendidi i suoni sabbiati delle sue pelli. Succi snocciola pochi giri e/o bicordi per pezzo, in alcuni imbraccia un basso. Rispetto ai MM c'è meno nebbia, meno Monferrato. Qui ci sono più interni, arredi e ispezioni, perquisizioni umorali, minimalismo che gira e arte rilasciata a basso dosaggio.
Tarlo terzo è inscindibile. Una volta iniziato ad ascoltarlo, non mi è possibile tornare indietro nè stopparlo, perchè lo sento come un flusso emotivo inarrestabile. Menziono soltato Dal nulla nel nulla, forse il miglior pezzo che Succi abbia mai composto, con quel giro sospeso che mi si imprime indelebilmente.
Tessuto pregiato nazionale.
Nessun commento:
Posta un commento