Il bel salvadanaio di terracotta resta l'ineguagliato capolavoro dei romani, fatto di un prog vigoroso ed eclettico come nella devastante RIP, un treno lanciato a folle velocità fino alla pausa di lirismo struggente. Il virtuosismo del sestetto, come nella miglior tradizione prog, era pienamente al servizio dei pezzi: nonostante le musiche fossero composte da Vittorio Nocenzi, le tastiere fossero onnipresenti, e l'appariscente Di Giacomo fosse un ovvio protagonista per la sua voce cristallina, tutto il gruppo sapeva ritagliarsi il proprio spazio con decisione e ammirevole tecnica. Ad esempio non viene quasi mai ricordato Todaro, che nell'escursione psicologica Metamorphosi si rende protagonista di una scintillante prestazione e comunque si segnala come uno dei chitarristi più intelligenti e creativi dell'intero scenario prog.
I due pezzi sopracitati sono decisamente gli highlights di questo debutto, ai quali si aggiungono tre frammenti con funzione di cuscinetti e la lunga suite Il Giardino del mago, che secondo me a lungo andare soffre di disomogeneità nonostante alcuni passaggi sono assolutamente splendidi. Solo un dettaglio per un tassello rappresentativo di una stagione dorata.
I due pezzi sopracitati sono decisamente gli highlights di questo debutto, ai quali si aggiungono tre frammenti con funzione di cuscinetti e la lunga suite Il Giardino del mago, che secondo me a lungo andare soffre di disomogeneità nonostante alcuni passaggi sono assolutamente splendidi. Solo un dettaglio per un tassello rappresentativo di una stagione dorata.
(originalmente pubblicato il 01/10/09)
Non so quanti anni hai.
RispondiEliminaQuando si ascolta la musica ,a volte, bisogna tener presente dell'epoca in cui è stata composta... e ti posso assicurare che in quegli anni, Il BMS, costituivano una delle più belle realtà che si potesse vivere.La disomogeneità era molto cool ..così oggi si direbbe.
Ciao, anchetu sei molto bravo. Complimenti :)
Ciao ReAnto,
RispondiEliminagrazie mille...
Non ho dubbi sul fatto che la complessità / disomogeneità fosse un carattere fondamentale nel prog anni '70, genere del quale ti assicuro sono un grande appassionato da sempre (se clicchi sulla label "prog-rock" ad oggi ci sono 24 postini, e mancano ancora 8 mesi di ripubblicazioni).
Semplicemente il Banco non è il mio preferito, ma con questo lungi da me dal svilirlo :-)
Era solo una nota ,niente di che, e neanche svilire la tua recensione . complimenti e mille di queste recensioni ;)
RispondiEliminaGrazie, grazie mille di nuovo :-)
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