mercoledì 9 giugno 2010

Birthday Party - Prayers on fire (1981)

La degna anticamera di un performer che ascenderà allo status di cui tutti sappiamo.
I BP erano già espressione peculiare del talento di Cave nonchè del partner compositivo Howard, e Prayers on fire è un pantagruelico calderone di turbe psichiche, in cui convivono il blues astratto di Cpt. Beefheart e quello fumoso di Tom Waits, la new-wave nel senso più nervoso del termine e un istrionismo quasi senza precedenti. Niente male per degli australiani che non potevano sembrare più europei di così.
Ogni pezzo è una storia a sè, ma assolutamente memorabili sono: la desolante e compressa violenza di Nick the stripper, le corse a rotta di collo di Figure of fun e A dead song, la melma sparsa di Yard, il percussionismo della ronzante Zoo music girl.Tutto ripieno di vaudeville marcio e sporco, di teatralità dell'assurdo, con il plusvalore di un vocalist che stava contribuendo a rivoluzionare lo strumento corde vocali tanto quanto Stewart del Pop Group stava facendo all'epoca.
Un Grand Guignol grottesco e deviato.

1 commento:

  1. Da quanto non ascolto questo disco e quanto l'ho ascoltato in passato.
    Smettila di portarmi sempre dove vuoi tu. O anche no.
    S.

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