Non sono riuscito a trovare in rete nessuna bio esaustiva su Krassner, ma credo che questo sia uno dei suoi primi (se non il primo) passi discografici come direttore artistico di supergruppi allestiti per l'occasione. Nella fattispecie, Dutch Harbor rappresentava la colonna sonora di un documentario sull'Alaska, ed è in effetti un output gelido come il circolo polare.
Il combo in questione vedeva la presenza predominante dei due luminari Grubbs e O'Rourke, ma era molto differente dai Gastr Del Sol e anni luce dal luminoso progetto che varerà qualche anno dopo, i Lofty Pillars. Non soltanto per la funzione di soundtrack, ma anche per l'ampia gamma di atmosfere ivi contenute. Le tracce più convenzionali, per dire, sono la lunga At Sea (una specie di elucubrazione Tortoise vs. June of '44) e la Ebb's Folly di Will "special guest" Oldham, ballad di primo livello palaciano "disturbata" da un O'Rourke iper-rumorista.
Ma l'80% del disco è un incantevole raccolta di divagazioni ambientali neo-classiche, trasfigurazioni di suono eseguite in punta di dita. Che fanno una suprema figura anche senza avere nessun'immagine davanti agli occhi.
Il combo in questione vedeva la presenza predominante dei due luminari Grubbs e O'Rourke, ma era molto differente dai Gastr Del Sol e anni luce dal luminoso progetto che varerà qualche anno dopo, i Lofty Pillars. Non soltanto per la funzione di soundtrack, ma anche per l'ampia gamma di atmosfere ivi contenute. Le tracce più convenzionali, per dire, sono la lunga At Sea (una specie di elucubrazione Tortoise vs. June of '44) e la Ebb's Folly di Will "special guest" Oldham, ballad di primo livello palaciano "disturbata" da un O'Rourke iper-rumorista.
Ma l'80% del disco è un incantevole raccolta di divagazioni ambientali neo-classiche, trasfigurazioni di suono eseguite in punta di dita. Che fanno una suprema figura anche senza avere nessun'immagine davanti agli occhi.
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