mercoledì 16 giugno 2010

Captain Beefheart - Don's birthday party (Live in Seattle 1981)

M'immagino uno qualsiasi degli incontri con Zappa. Chissà le scintille che volavano (in tutti i sensi) fra i due, chissà com'era l'aria che si respirava lì attorno. Ci sarebbe stato da ridere.
Non c'è un granchè ch'io possa aggiungere ai fiumi di pixels spesi per cercare di descrivere l'arte di DVV. La mia visione personale è che con gli ultimi 3 dischi il suo genio si è illuminato di nuove idee e spiegamento di cervelloticità inverosimile. Per dire, questo live micidiale registrato in occasione del suo 40esimo compleanno anticipa di un bel po' il math-rock che tanto sviluppo avrà negli anni '90. Un pastiche micidiale fatto di ritmiche ultra-arzigogolate, di chitarre labirintiche oltre misura, di collage allucinati tenuti insieme dal proto-rap catramoso del Capitano, teatrale e divertente come usanza. Nessuna ombra di melodia, in un periodo in cui il suo Doc at the radar station faceva il paio con Soldier Talk dei Red Krayola, in tema di sopravvissuti in grado di rinnovarsi alla grande. Ovviamente con la solita collaborazioni di menti e braccia ultra-intelligenti come quelle di Williams, Tepper, Drew-Feldman e un imprecisato che potrebbe essere French o Lucas.
Fra i 17 pezzi in elenco mi sento di citare Sheriff of Honk Kong e Best batch yet, ma sono come piccole cime su un altopiano di arte pura ed incontaminata. Un anno dopo il mondo musicale subirà il suo abbandono.
Garantito senza condizioni.

(originalmente pubblicato il 10/10/09)

1 commento:

  1. Qui invece parliamo di uno che la storia della musica l'ha fatta per i prossimi cinque secoli.
    Sono d'accordissimo sul tuo parere sugli ultimi tre dischi.

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