Il talentuoso vocalist dei leggendari Metamorfosi, alle prese con l'unico disco pubblicato a suo nome del quale è rimasta traccia. Si dice di un altro intitolato a nome Thor, ma mi è praticamente impossibile reperire info al riguardo. Non è dato di sapere cosa abbia fatto nei 7 anni da Inferno a questo felice capitolo solista, quel che si sa è che l'etichetta pronta a lanciarlo al grande pubblico fallì proprio mentre si programmava un apparizione alla Rai. Da allora è ancor più un mistero fino alla reunion con Oliveri nei primi anni zero. In occasione di un concerto di qualche anno fa, il canuto lungocrinito sfoggiava ancora una forma brillantissima e dichiarava il suo orgoglio per non essersi mai piegato a compromessi. Forse Uomo irregolare era una lieve concessione al pop, di ricerca e ottimamente arrangiato per l'anno 1980. Certamente avrebbe meritato una buona esposizione, date le sue doti vocali messe in risalto anche in questa sede. Otto pezzi ben assortiti, in cui risaltano l'epica title-track, le impennate di La pistola, il pastoralismo soffice di La città. Merito anche degli strumentisti coinvolti, fra cui vale la pena nominare Marchetti e Calloni, veri assi delle session di studio negli anni. Anche se oggi può risultare un po' anacronistico, Uomo irregolare si fa apprezzare per l'intensità dell'interprete e la buona riuscita del complesso. Chiaramente, però, nulla a che fare con le leggendarie missioni Metamorfosi.
(originalmente pubblicato il 21/07/09)
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