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I Pink Floyd di Barrett sembrano essere il primo punto di riferimento; chitarra sporca di garage e farfisa ipnotico guidano le 12 songs in un viaggio extra-sensoriale in cui tutto è perfettamente prevedibile, tutto in regola con gli standard aggiornati al 1968, eppure di un risultato soddisfacente per quanto riguarda la fluidità: For the season è albo variopinto e mixato alla perfezione, e alla fine poco importa se sono luoghi comuni vecchi come il cucco, ciò che resta è un ascolto vivace e rinfrescante.
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