La classica dimostrazione che non sempre la qualità di un gruppo si misura in base alla somma delle singole parti. E dire che un trio così avrebbe dovuto spaccare le montagne con classe e stile: DuCann e Hammond appena cacciati da Crane dagli Atomic Rooster, Gustafson appena libero dai morti Quatermass, patrocinati dal clan dei Deep Purple. Peccato che questo primo parto (scoraggiato, non ho neanche cercato il secondo ed ultimo) sia una delusione cocente, a maggior ragione conoscendo bene il background dei musicisti. Bulletproof difatti è un concentrato di hard-rock maschio e ben suonato, ma al contempo piatto, fin troppo squadrato e che non ha assolutamente nessun spunto fantasioso o personale che si faccia ricordare appena finiscono i pezzi, cosa che sinceramente uno potrebbe aspettarsi, no? Ciò che appare dai crediti è che DuCann e Gustafson praticamente scrissero in sedi separate gran parte del disco. Ma se d'altra parte il secondo non sia mai stato un songwriter, il primo non riuscì ad eguagliare le magie di Andromeda o Atomic Rooster neanche col binocolo.
(originalmente pubblicato il 11/08/09)
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