giovedì 3 giugno 2010

Le Luci Della Centrale Elettrica - S/T 2007

Secondo me non è corretto definire Brondi come un tipo incazzato o frustrato o incarnatore delle inquietudini giovanili di questi anni s(g)(t)raziati. Con quelle basette sembra un rockabilly fuori tempo massimo, e le sue doti liriche sono qualcosa di inconfutabilmente nuovo ed esaltante. Il linguaggio del ferrarese è un acutissimo mix di volgarità e filosofia quotidiana che raggiunge effetti mirabolanti, e non a caso è il centro di tutto, chè l'aspetto musicale è puro e discreto contorno fatto con mezzi poverissimi. Canzoni fatte con due accordi di acustica (quasi sempre in minore), salvate in corner dal provvidenziale contrappunto elettrico di Canali, che perlomeno svaria un attimo e butta lì due-tre colori sopra al b/n.
E la voce? Brondi è uno specchio riflesso sulla sua anima di maudit degli anni Zero, che nulla ha a che fare col senso classico della parola. Un Gaetano neanche troppo intonato, che passa dal basso confidenziale allo shouting cartavetrato, procurando sismi di notevole portata emozionale.
Musicalmente il pezzo più riuscito è Candidosi, che raggiunge un climax quasi cosmico nel chorus. Molto belle anche la fatalistica La gigantesca scritta Coop, la furiosa Fare i camerieri, la disperata Arrivava via internet la sera, la caustica Piromani si muore. Ma sono solo piccoli dettagli, perchè il maggior pregio di Brondi è di comunicare stati d'animo che sono reali, vissuti, senza alcuna rete di protezione: e tutto senza nessun secondo fine, soltanto con l'intenzione di raccontarsi con un umanità che fa quasi spavento, e con un linguaggio che non lascia tregua un attimo.
Mi aspetto un libro prima o poi, e mi tornerà la voglia di leggere, magari...
(P.S. questo è il demo del 2007, non Canzoni da spiaggia deturpata: anche se la maggior parte delle songs sono comuni, sono due cose molto diverse....)

(originalmente pubblicato il 11/06/09)

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