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Il passo è frizzante e i pezzi in generale sono addirittura gradevoli, ma le cose iniziano a farsi serie con You are the glue, saltellante e nervoso nel suo caracollare minimale. Simone never had it good rallenta lievemente i ritmi, gli arpeggi di chitarra sono dimessi, la direzione è quella dei sultani. Nel complesso un disco chiassoso e dal ritmo impetuoso, forse ancora lievemente immaturo ma dall'ascolto sempre gradito.
(originalmente pubblicato il 04/05/08)
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