Un concept-album sull'amore che ti tiene il fiato sospeso dall'inizio alla fine, con tanto di requiem country-psychedelico nel finale. E ripeto, uno dei più grandi chitarristi blues-rock che abbia mai sentito, capace di acrobazie inimmaginabili sulle note altissime del manico. Il movimento n. 7 è l'apice del disco, nonchè il mio assolo preferito di chitarra forse in assoluto.
Da riscoprire.
(Originalmente pubblicato il 15/01/2008)
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