Non dev'essere stato facile per questo 4-piece californiano proporre una versione così coraggiosa e avanti del dark-wave, verso la fine degli anni '80. Furono molto più fortunati i Jane's Addiction, dal punto di vista del cross-over, che ebbero la furbizia di dare un tiro funk e conquistarono il mondo. A proposito, il bassista Paredes aveva debuttato un paio d'anni prima negli Psi-Com, il primo gruppo di Farrell, con un gothic tout-court ma dalle prospettive interessanti. I RTS raggrupparono elementi provenienti da diverse band e diedero un comune denominatore alla loro musica; il misticismo.
Dancing fu un esordio notevolissimo, nel panorama sotterraneo americano probabilmente non si era ancora sentito questo sound che ereditava e mixava magistralmente dark e psichedelia. Alle svisate policrome ed echeggianti della chitarra di Taylor rispondeva una sezione ritmica molto wave, a volte martellante e a volte tribale. La voce di Faircloth era un lamento nasale in perenne trance. Senza ricorrere ad estremismi di alcun tipo, sventolavano 11 miraggi dall'elevata ispirazione e dall'alto tasso di visionarietà.
Exorcism è già un sunto essenziale del RTS sound: apertura con effetti chitarristici, batteria che indugia sui tom, basso liquido e dark, inciso mistico, ritornello marziale e deciso.
Il crossover riesce meravigliosamente soprattutto nei pezzi più potenti, Dark Spirits, Dreamers ending e soprattutto il flusso continuo ed allucinato di Moonlight, in cui il gruppo suona compatto nel proprio salmodiare. In Bear Cave, Electric Flowers, Where Merlin Played, Lost in dreaming, i ritmi sono rallentati e cresce il tasso psichedelico. Le ballate hanno splendidi squarci melodici che permettono di non cedere troppo il passo al senso lugubre tipico del death-rock, mentre i fendenti elettrici di Taylor alternano accordi pieni a distorsioni di alta quota.
Il tempo di omaggiare addirittura i Pink Floyd di More con una ripresa di The nile song, dopodichè si chiude con Light of Christ, litania di 13 minuti che suggella questo suggestivo rock sciamanico fuori tempo.
Il disco successivo non fu all'altezza e il gruppo morì come nacque, cioè nell'indifferenza generale.
(originalmente pubblicato il 26/04/08)
Dancing fu un esordio notevolissimo, nel panorama sotterraneo americano probabilmente non si era ancora sentito questo sound che ereditava e mixava magistralmente dark e psichedelia. Alle svisate policrome ed echeggianti della chitarra di Taylor rispondeva una sezione ritmica molto wave, a volte martellante e a volte tribale. La voce di Faircloth era un lamento nasale in perenne trance. Senza ricorrere ad estremismi di alcun tipo, sventolavano 11 miraggi dall'elevata ispirazione e dall'alto tasso di visionarietà.
Exorcism è già un sunto essenziale del RTS sound: apertura con effetti chitarristici, batteria che indugia sui tom, basso liquido e dark, inciso mistico, ritornello marziale e deciso.
Il crossover riesce meravigliosamente soprattutto nei pezzi più potenti, Dark Spirits, Dreamers ending e soprattutto il flusso continuo ed allucinato di Moonlight, in cui il gruppo suona compatto nel proprio salmodiare. In Bear Cave, Electric Flowers, Where Merlin Played, Lost in dreaming, i ritmi sono rallentati e cresce il tasso psichedelico. Le ballate hanno splendidi squarci melodici che permettono di non cedere troppo il passo al senso lugubre tipico del death-rock, mentre i fendenti elettrici di Taylor alternano accordi pieni a distorsioni di alta quota.
Il tempo di omaggiare addirittura i Pink Floyd di More con una ripresa di The nile song, dopodichè si chiude con Light of Christ, litania di 13 minuti che suggella questo suggestivo rock sciamanico fuori tempo.
Il disco successivo non fu all'altezza e il gruppo morì come nacque, cioè nell'indifferenza generale.
Veramente un gran bel disco!
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