martedì 20 aprile 2010

90 Day Men - 1975-1977-1978 EP (1998)

Un grande gruppo del sottobosco americano che sembra essersi un po' perso nei meandri della propria auto-indulgenza....anche se di recente mi risulta si siano esibiti di nuovo dal vivo. Il loro primo album intero, Critical band, mi folgorò letteralmente. Math-noise-rock di classe infinita, con una sezione ritmica elastica e fantasiosa, qualche tocco di jazz e wave fusi insieme. Così li andai a vedere a Bologna al Covo nel 2002 e poco prima del concerto vidi e riconobbi Rob Lowe, il bassista afro, intento a prendere qualcosa da bere al bar. Gli feci i complimenti e gli feci notare come fosse per me dannatamente complicato cercare di riprodurre le sue tortuose linee di basso....Così mi sorrise da dietro i baffi e stringendo fra i denti qualcosa di molto sottile rollato a mano, mi diede una pacca sulla spalla e mi disse "try, try and try again! It's simple!"
Dal vivo il loro sound si liquefaceva senza perdere in dinamismo, le parti jammate assumevano contorni meno marcati. Nel 2004 tornai a vederli ancora a Bologna, questa volta al Link. Andy Lansangan aveva un po' preso il sopravvento sul sound, le pieghe prog si insinuavano epiche e decise ma a me non dispiaceva affatto, che non ho mai smesso di ascoltare prog negli anni.
Poi qualche notizia di scioglimento, Rob che ha una svolta very very mystic col progetto Lichens, Brian Case che si unisce ai Ponys (niente di che secondo me), gli altri chissà che cosa.
Questo è il loro primo EP del 1998, un calderone ribollente da far venire la pelle d'oca. Hey Citronella, il pezzo finale, è un autentico capolavoro.

(Originalmente pubblicato il 12/12/2007)

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