Ricordo bene, ero di guardia in caserma quando venni a conoscenza del fatto che i Flaming Lips erano scoppiati sul serio, facendo uscire 4 cd registrati con l'idea che dovessero essere suonati contemporaneamente su 4 stereo separati. Ho sempre avuto un grande rispetto per Coyne e co., e pensai che questo fosse un passo veramente esilarante. Occorre ricordare che 10 anni fa praticamente nessuno avrebbe avuto la possibilità di ascoltarli tutti insieme, a parte qualche negozio di hi-fi o un audiofilo. Oltretutto erano riusciti a convincere una major a fare questo suicidio commerciale! A distanza di qualche anno la tecnologia ci ha permesso di fondere i 4 cd in un tutt'uno con un semplicissimo programmino. Confesso che ho tentato di ascoltare prima tutti e 4 i cd uno per uno, ma dopo il primo sono crollato esausto; era inascoltabile e troppo frammentario. D'altra parte Zaireeka inaugurava la fase matura della ventennale carriera delle labbra fiammanti, all'insegna di un pop-rock psichedelico e fortemente orchestrale che poi sublimerà con The soft bulletin.
Esemplare in questo caso è la mini-sinfonia Riding to work in the year 2005 , un esperimento davvero riuscito; le psicosi di 10 anni prima si sono trasformate in melodie accessibili che inaspettatamente diventano gag allucinate dall'approccio sornione ed obliquo.
Bello anche l'effetto straniante a metà del pezzo che disorienta: ad un certo momento sembra che la batteria sia fuori sincrono dal resto degli strumenti o viceversa, salvo poi tornare a posto dopo 30 secondi in cui ti sembra che una delle 4 piste (o uno degli stereo) sia partita in ritardo!
Thirtyfive thousand feet of despair sembra un residuato dei Pink Floyd dell'ultimo periodo di Waters. Un po' più movimentata la seconda parte del disco, con il ritorno delle chitarre in The train runs over the camel e il rumorismo folle di March of the rotten vegetables.
In sostanza, un episodio un po' interlocutorio, che forse soffriva oltremisura dell'esasperazione per gli arrangiamenti e per lo scherzo dell'incastro.
(Originalmente pubblicato il 11/03/2008)
Esemplare in questo caso è la mini-sinfonia Riding to work in the year 2005 , un esperimento davvero riuscito; le psicosi di 10 anni prima si sono trasformate in melodie accessibili che inaspettatamente diventano gag allucinate dall'approccio sornione ed obliquo.
Bello anche l'effetto straniante a metà del pezzo che disorienta: ad un certo momento sembra che la batteria sia fuori sincrono dal resto degli strumenti o viceversa, salvo poi tornare a posto dopo 30 secondi in cui ti sembra che una delle 4 piste (o uno degli stereo) sia partita in ritardo!
Thirtyfive thousand feet of despair sembra un residuato dei Pink Floyd dell'ultimo periodo di Waters. Un po' più movimentata la seconda parte del disco, con il ritorno delle chitarre in The train runs over the camel e il rumorismo folle di March of the rotten vegetables.
In sostanza, un episodio un po' interlocutorio, che forse soffriva oltremisura dell'esasperazione per gli arrangiamenti e per lo scherzo dell'incastro.
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