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Un live ciclopico che sigillò la prima fase dei Colosseum, chiudendola alla grande. Dopo la sinfonica prodezza di
Valentyne Suite, l'ingombrante vocalismo di Chris Farlowe subentrò, pur senza stravolgere il jazz-rock fantasioso e pindarico di Hiseman e compagnia.
Rope ladder to the moon, un dovuto omaggio al talento compositivo di Jack Bruce, mette subito in scena un sound fortemente orchestrale ed effervescente.
I can't live without you, un inedito rimasto fuori chissà perchè dagli album precedenti, è un nervosissimo prog-soul da brividi. L'
encore ripesca fra le radici blues di tutti, con
Stormy Monday Blues. Ma la vera perla di tutto il live è la sismica
Lost Angeles, una maratona di un quarto d'ora che capitalizza le doti di questo super-ensemble: il prodigioso drumming di Hiseman, l'organo variopinto di Greenslade, i fiati swinganti di Heckstall-Smith, la chitarra eclettica di Clempson e l'ugola imprendibile di Farlowe.
(Originalmente pubblicato il 10/03/2008)
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